Rivedere il progetto di spending review per il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che prevedrebbe 600 milioni di tagli ulteriori ai danni della Polizia e comporterebbe la chiusura di almeno un presidio di sicurezza per provincia, nonché rischi per l’efficienza, soprattutto, della Polizia Postale e di Frontiera. E’ quanto chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero, che ha rivolto un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Nell’interrogazione, la senatrice Favero mette in evidenza ‘le conseguenze del riposizionamento degli esperti della Polizia postale, con la possibilità che vengano meno controlli sul web e tutto il lavoro di prevenzione’. ‘I tagli alla Polizia Postale – spiega Favero – metterebbero a rischio le indagini sui reati commessi via web, come la pedopornografia, l’adescamento di minori, il cyberbullismo. Secondo fonti sindacali, starebbero per chiudere oltre 70 Sezioni della Polizia Postale e delle Comunicazioni, con ulteriore perdita di personale specializzato. Lo stesso pericolo riguarda la Polizia ferroviaria e quella di frontiera. Solo in Piemonte, rischiano la chiusura alcuni punti strategici del territorio come la Polizia Ferroviaria di Santhià e la Polfer di Bra, mentre sarebbe ‘trasformato’ il presidio di Polizia di Frontiera a Limone. Rischiano la dismissione la Polizia Ferroviaria di Arona e nel Verbano-Cusio-Ossola, la squadra nautica lacuale, mentre la sottosezione della Polfer di Domodossola potrebbe essere declassata. La fine delle attività interesserebbe anche la Polfer di Casale, Arquata e Tortona, mentre per quanto riguarda la Polizia Postale, verrebbero chiusi i presidi di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli, con la conseguente perdita del controllo capillare svolto a livello provinciale. In sostanza- conclude Favero – si tratta di una razionalizzazione ad alto rischio per la sicurezza dei cittadini, anche minori. Ed è per questo che chiedo ad Alfano di rivedere il progetto’.

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