‘Il dibattito sul riequilibrio della rappresentanza tra uomini e donne per le prossime elezioni europee ha visto, come era ampiamente prevedibile, posizioni assai diverse, frutto delle diverse culture politiche. Nulla di strano, tanto più che si è giunti ad una mediazione non soddisfacente ma in grado di sbloccare le decisioni in materia di parità di genere, messe a dura prova dai volti della Camera’.
Questo è l’incipit della lettera indirizzata al presidente del Senato Piero Grasso dal Gruppo Pd per chiedere di intervenire contro il linguaggio utilizzato dal senatore Di Maggio nel corso del dibattito sulla parità di genere alle Europee che ha parlato di ‘codardia di molte donne che siedono in quest’Aula’ e di ‘gravidanza isterica’ riferendosi alle senatrici.
‘Il cammino è ancora lungo, siamo consapevoli, e non siamo preoccupati, perché abbiamo fiducia nelle donne e negli uomini di buona volontà – sottolineano gli esponenti pd – Tuttavia vorremmo segnalare un problema che esula dalle differenze emerse nel dibattito: quello relativo al linguaggio sessista usato dal Senatore Di Maggio’.
‘Le chiediamo di intervenire, signor Presidente, perché non si ripetano più simili episodi che non esitiamo a definire incivili, oltre che gravemente lesivi della dignità delle donne, del Senato e della politica – scrivono senatori e senatrici del Partito Democratico – La senatrice Lanzillotta, durante il suo turno di Presidenza, non ha ritenuto di richiamare il Senatore Di Maggio per il linguaggio usato, nonostante vi fossero richieste in proposito’.