La senatrice Maria Spilabotte torna sulle dichiarazioni del Commissario della ASL Suppa ed in particolare sull’atto aziendale presentato: “E’ un atto da bocciare, perché penalizza il nostro territorio e colpisce le fasce più deboli. Ne è un chiaro esempio lo smembramento del Dipartimento Disagio, Devianza e Dipendenze (D3D), che fornisce assistenza alle categorie svantaggiate; così come il depotenziamento del servizio dei consultori: da quattro strutture complesse e otto semplici si passerebbe a una struttura complessa e due semplici, in pratica il servizio verrebbe falcidiato. Il D3D è un servizio che recentemente ha avuto anche un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica, inoltre fornisce assistenza a quella parte di popolazione che risente di un disagio particolare: tossicodipendenti, adolescenti a rischio, extracomunitari, giovani espulsi dal mercato del lavoro, detenuti ed ex detenuti, alcolisti, dipendenti da realtà virtuale, soggetti con disturbi alimentari. I consultori familiari, invece, hanno un ruolo strategico per ciò che riguarda le azioni di sostegno psico sociale afferenti alla famiglia e ai minori e, al contempo, rappresentano un utile strumento per ridurre i disagi giovanili, delle donne vittime di violenza, dei minori abusati e degli immigrati emarginati: il loro depotenziamento andrebbe a scapito, ancora una volta, dei cittadini più deboli, disattendendo le aspettative di chi non può permettersi prestazioni sanitarie e psico sociali a pagamento, trovando sempre un punto di riferimento gratuito nei consultori, ricevendo sostegno psicosociale ed assistenza ginecologica. Le donne della Regione Lazio, in particolare, hanno già subito un duro colpo ed un forte attacco alla libertà sotto la Giunta Polverini, con la Legge Tarsia, che ha cercato di esautorare i consultori dal loro ruolo e funzione di protezione della salute delle donne, penalizzandole. L’atto aziendale anziché fornire strumenti aggiuntivi anche ai consultori, per rafforzare la loro efficacia ed efficienza nel servizio, a favore delle donne, delle coppie e delle famiglie, procede a chiusure e tagli che innescano una pericolosa involuzione culturale. I consultori sono stati il mezzo con cui le donne hanno condiviso saperi e diritti, bisogna chiedere un grande rilancio dei servizi pubblici per le donne, per il diritto di scelta per la gravidanza non medicalizzata, per una prevenzione serena con percorsi oncologici garantiti, senza che si debba correre per cercare la migliore prestazione, magari a pagamento, quando si teme per la propria vita. Per tutte queste ragioni continueremo a dare battaglia contro questo atto e chiederemo al Presidente Zingaretti di bocciare questo piano per salvaguardare questi preziosi strumenti di salute pubblica”.

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