“L’intervento del Presidente Draghi è stato di grande spessore per la visione che ha espresso dell’Europa. In questa situazione disordinata e di grande transizione che vive il mondo dalla fine dell’ordine mondiale bipolare, solo l’unità politica dell’Europa può dare agli europei la possibilità di contare nel mondo. Oggi il completamento del cammino verso un’Europa più solida, più unita e più forte può essere ripreso. Il Presidente Draghi ha parlato di bussola strategica: possiamo osservare come nel nucleo centrale dei paesi fondatori cresca la consapevolezza che i grandi problemi del Continente non possono essere risolti senza una vera unità politica”. Lo ha detto il senatore del Pd Luigi Zanda, parlando in Aula sulle comunicazioni del Premier Draghi.
“Nel mondo l’Ue gode del prestigio dovuto alla sua storia e alla sua cultura – ha continuato Zanda – ma la sua influenza sugli equilibri di pace è irrilevante. Il deficit dell’Europa è istituzionale e politico, il dover ricorrere all’unanimità nelle decisioni la porta a una paralisi molto rischiosa e a un grave ritardo nella politica esteri e di difesa. L’Europa deve dunque aggiornare i trattati e sciogliere nodi sempre considerati divisivi. Una vera Unione politica presuppone che il Parlamento europeo abbia più forza e che ci sia più chiarezza nel rapporto tra Parlamento, Commissione e Consiglio d’Europa. Inoltre la contrapposizione tra blocchi di Stati ripropone con forza un’Europa a più velocità. La parola chiave che sia Draghi che Macron hanno pronunciato è sovranità e lo hanno fatto in perfetta sintonia con Scholz. Gli ideali europei di Draghi autorizzano il Senato a invitare il Premier a porre ai suoi colleghi del Consiglio il tema della sovranità europea. Draghi può farlo, anzi deve farlo, – ha concluso Zanda – sapendo che l’obiettivo è ambizioso, il cammino difficile e le
incognite politiche numerose, ma che se l’Europa non è capace di andare avanti verso il traguardo, passo dopo passo, allora vuol dire che non arriverà mai”.


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