di Salvatore Tomaselli
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Il decreto sull’Ilva rappresenta la trave portante per tenere insieme le esigenze di continuità produttiva e occupazionale con il risanamento ambientale e la tutela della salute del più grande polo siderurgico europeo..
Con questo decreto si centrano cinque grandi obiettivi:
1. La continuità produttiva e occupazionale dell’intero gruppo ILVA, a cominciare dallo stabilimento di Taranto e poi degli stabilimenti diffusi in tutto il paese, viene garantita grazie ad una consistente iniezione di risorse finanziarie all’azienda garantita dallo sblocco dei fondi Fintecna (156 milioni di euro) e dalla disponibilità di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro concesse dalle banche. Ciò consentirà di riavviare il processo industriale e lo stesso rapporto sia produttivo che finanziario, ora fortemente indebolito, tra ILVA e indotto.
2. Il risanamento ambientale dello stabilimento di Taranto. Si esplicita in modo più stringente il procedimento per rendere disponibili le risorse già sequestrate ai Riva da parte della Procura di Milano, pari a 1,2 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri 700 milioni di euro al momento anch’essi bloccati dalla stessa Procura. Il decreto, inoltre, conferma la data dell’agosto 2016 quale termine ultimo per l’attuazione dell’AIA.
3. Gli investimenti per l’ammodernamento e l’innovazione. Con circa 400 milioni di euro si potranno avviare gli investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico, a cominciare dal rifacimento degli altiforni,essenziali per una solida e duratura ripresa produttiva e per migliorare in modo decisivo l’efficienza delle linee produttive.
4. La tutela dell’indotto. Sono state introdotte varie misure a sostegno dei crediti delle piccole e medie imprese e di nuove linee di credito per 400 milioni per i fornitori Ilva, oltre ad agevolazioni per gli autotrasportatori e una moratoria su mutui e finanziamenti.
5. La città di Taranto. Molti gli interventi per un oggettivo salto di qualità nella progettazione, programmazione e gestione delle importanti risorse già stanziate per la città di Taranto, nonché di potenziamento e valorizzazione delle infrastrutture come il porto e l’Arsenale Militare, oltre a misure a sostegno dell’occupazione e del Polo oncologico pediatrico.