Il decreto, che ora passa alla Camera, si caratterizza per velocità dei tempi d’approvazione, interventi integrati sul territorio, sicurezza, trasparenza e legalità (con l’istituzione di una ‘struttura di missione’ del Viminale, controlli da parte di Anac e Corte dei Conti e l’istituzione di un elenco speciale dei professionisti abilitati), mediante l’uso delle buone prassi e sulla base di positive precedenti esperienze quali la ricostruzione emiliana e la sorveglianza degli appalti di Expo. I comuni interessati dal provvedimento sono 131.
La sfida insita al provvedimento approvato è ricostruire rapidamente territori ricchi di storia e di cultura quanto deboli a livello sociale e umano mantenendo integro il tessuto umano e civile e restituendo forza e futuro a quello sociale ed economico. Nascono gli Uffici speciali per la ricostruzione post sisma.
Il decreto stabilisce di ricostruire oltre alle prime case anche le seconde fuori dal cratere se lesionate e affittate come prima casa.
Il decreto finanzia le micro e piccole imprese, dà sostegno ai lavoratori (introdotta la cosiddetta busta paga pesante, cioè comprensiva della parte a lordo, esteso lo stop di sei mesi previsto per i pagamenti di acqua, luce e gas anche alle bollette telefoniche, al canone Rai e ai pagamenti assicurativi) sostiene le aziende agricole e lo spostamento temporaneo all’interno delle stesse comunità di piccoli esercizi commerciali quanto di aziende più grandi. Favorisce inoltre l’autorganizzazione dei cittadini e stabilisce l’aumento del personale degli enti locali. Sono previsti contributi fino al 100% dei danni subiti tramite finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato; aiuti per la ripresa delle attività produttive danneggiate; poche stazioni appaltanti e centrale di committenza unica; controlli di Anac e Corte dei conti; stop agli adempimenti fiscali e di bilancio.
Per l’attuazione di interventi di immediata necessità, la dotazione assegnata nel decreto per il 2016 al fondo della ricostruzione è pari a 266.427.000 euro. A questi vanno aggiunti gli interventi previsti nella legge di Bilancio: 100 milioni per il 2017 e 200 milioni di euro annui dall’anno 2018 all’anno 2047 per la concessione del credito d’imposta per l’accesso ai finanziamenti agevolati, di durata venticinquennale, previsti per la ricostruzione privata.