Sull’ex Ilva è necessario che il

governo intervenga con urgenza con un tavolo di confronto, con la
partecipazione delle parti sociali coinvolte e l’Acciaierie
d’Italia Spa, finalizzato ad affrontare e trovare soluzioni
condivise alle problematiche che interessano direttamente
l’azienda, i lavoratori e le imprese dell’indotto ad essa
collegate”. A chiederlo con un’interrogazione al ministro dello
Sviluppo economico è il senatore del Pd Dario Stèfano, presidente
della commissione Politiche europee.

“Da anni – spiega – le numerose imprese dell’indotto della
società Acciaierie d’Italia S.p.A., la ex ILVA S.p.A. di Taranto,
stanno affrontando una serie di problemi di liquidità dovuti ai
mancati pagamenti da parte dell’azienda per via delle difficili
condizioni economiche e delle alterne vicende industriali che
l’hanno caratterizzata da ormai più di un decennio. Nonostante
gli impegni assunti – aggiunge – non è stato dato alcun riscontro
alle proposte discusse e, al momento, le parti sociali coinvolte
sono ancora in attesa di risposte relativamente all’auspicato
coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., alla gestione
dei crediti vantati dalle imprese dell’indotto nei confronti
dell’ex Ilva Spa, alla definizione del piano industriale per
Acciaierie d’Italia S.p.A. e più in generale, al futuro
industriale delle 150 imprese e dei 20.000 lavoratori del
territorio interessati”.

“È indispensabile – conclude Stèfano – che il governo comunichi
lo stato delle iniziative volte garantire la liquidità alle
imprese dell’indotto dell’ex Ilva Spa, a copertura dei mancati
pagamenti delle forniture rese a tale azienda, oltre a presentare
il piano industriale per Acciaierie d’Italia S.p.A., comprensivo
dei dettagli sull’eventuale coinvolgimento di Cassa Depositi e
Prestiti S.p.A, costituendo con urgenza, un tavolo di confronto,
con la partecipazione delle parti sociali coinvolte e
l’Acciaierie d’Italia Spa, finalizzato ad affrontare e trovare
soluzioni condivise alle problematiche che interessano
direttamente tale Azienda, i lavoratori e le imprese dell’indotto
ad essa collegate”.


Ne Parlano