Maria Spilabotte ha presentato una interrogazione al Ministro della Salute riguardante il problema dell’applicazione della legge 194 (interruzione volontaria di gravidanza). Spiega la Senatrice Maria Spilabotte: “I dati evidenziano come vi sia in Italia un altissimo numero di ginecologi obiettori. Questo comporta che ogni anno più di ventimila donne sono costrette a lunghi e faticosi spostamenti per interrompere la gravidanza in quanto solo poco più della metà degli Ospedali effettuano interruzioni volontarie di gravidanza. Nei giorni scorsi a Foligno, una città con quasi 60.000 abitanti, l’ospedale ha sospeso il servizio di interruzione volontaria di gravidanza perché l’unico medico non obiettore della Usl Umbria 2 si è trasferito e, nonostante tale evento fosse noto a tutti da tempo, non sono stati presi i necessari provvedimenti per la sua sostituzione e quello che si è verificato nella cittadina umbra è ciò che si verifica quotidianamente in tutto il Paese. Il caso recente del concorso bandito per l’Ospedale San Camillo di Roma riservato a due medici non obiettori con la specifica indicazione ha fatto insorgere l’Ordine dei Medici, ma l’azienda sanitaria laziale ha preso questa iniziativa per ricercare il personale idoneo a svolgere le prestazioni della legge 22 maggio 1978, n. 194 e garantire alle donne i diritti riconosciuti dalla legge. Per questo ho presentato un’interrogazione con la quale si chiede al Ministro interpellato quali provvedimenti intenda assumere al fine di garantire il monitoraggio costante della situazione e garantire in tutti gli ospedali il servizio di IVG previsto dalla legge ma oggi disatteso. Tra l’altro tra gli Ospedali non in regola si registra anche quello di Frosinone, dove il servizio di interruzione volontaria non è garantito”.


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