“La legge sull’introduzione dell’educazione civica a scuola è stata l’ennesima occasione persa. Una modifica di facciata. Le riforme hanno un costo. Per realizzarle servono risorse e, purtroppo, questo governo ha deciso che per l’istruzione non ce ne sono. E, dunque, la legge -condivisibile nei principi – si rivelerà un pasticcio che metterà in difficoltà le scuole chiamate a realizzarla, soprattutto, per mancanza di fondi. Non viene, infatti, introdotta l’ora obbligatoria con l’insegnante dedicato ma si conferma la trasversalità della materia con una serie di incombenze confuse da assegnare al collegio docenti. Se da una parte è importante mettere al centro del dibattito conoscenze civiche fondamentali, dall’altra si doveva fare di più. Oggi la scuola è chiamata ad offrire ai ragazzi strumenti di conoscenza che consentano loro di esercitare in modo consapevole e responsabile i diritti e i doveri collegati alla cittadinanza. In particolare, avrei ritenuto utile specificare in modo più articolato un collegamento con le conoscenze storiche poiché se i giovani non conoscono il passato non sono in grado di comprendere il presente e progettare il futuro. Mi auguro che nei prossimi mesi il governo apporti le modifiche preannunciate oggi in Senato”. Lo afferma la senatrice del Pd Vanna Iori, Capogruppo in Commissione Istruzione, nel suo intervento in aula a Palazzo Madama.


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