“È l’ennesimo provvedimento di un governo ambiguo che ieri predicava bene e oggi razzola male; che a parole si dice vicino alle famiglie ma poi non affronta i problemi urgenti; che continua ostinato a spaccare il Paese, ed è responsabile di forti ritardi rispetto agli obiettivi del pacchetto Energia e Clima 2030 e rispetto al Piano nazionale. Per non parlare dei ritardi complessivi legati al PNRR, in cui si sta chiarendo l’inadeguatezza del governo”. Così il senatore Nicola Irto, componente della Commissione Ambiente, Energia e Lavori pubblici, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama sul dl rigassificatori.
Continua Irto: “Si tratta di un provvedimento caotico, scritto male, privo di soluzioni strutturali al caro-energia e omissivo sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Inoltre, rischia di portare un aggravio dei costi per le famiglie, non darà veri benefici ai cittadini con difficoltà economiche o con problematiche di salute. E questo perché non c’è stata la volontà di un intervento strutturale del governo. Questo è l’esecutivo delle incoerenze della propaganda politica”.
Il parlamentare democratico sottolinea ancora: “Abbiamo provato a migliorare il testo: alla Camera prima, nella velocissima seduta in commissione al Senato, ma non è stato possibile. Per inciso, con più di 30 decreti in meno di nove mesi, il governo Meloni ha l’infelice primato della decretazione d’urgenza a colpi di fiducia e sta di fatto istituzionalizzando un monocameralismo silenzioso che svilisce il ruolo del Parlamento”. “Per tutte queste ragioni voteremo contro questo decreto che ci riporta indietro di anni, ci allontana dal futuro dell’Unione europea e dall’obiettivo della transizione ecologica, su cui si fonda la ripresa e la resilienza collettiva, soprattutto delle nuove generazioni”.
“Continueremo a batterci in tutte le sedi politiche per il sostegno delle famiglie; per la diversificazione delle fonti energetiche; per la transizione ecologica e per il rispetto della democrazia parlamentare, che il governo sta calpestando non considerando i bisogni della persona umana, i diritti dei cittadini, le esigenze della comunità nazionale e il cammino corrente per la piena unificazione dell’Europa”, conclude Irto.


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