È questa la richiesta che il senatore del Pd Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche europee a Palazzo Madama, rivolge alla ministra Azzolina con una lettera aperta sul Quotidiano di Puglia.
“È certamente vero – si legge nella lettera – che l’avvio di questo anno scolastico è stato del tutto speciale. È stato, per l’intera comunità nazionale, un’incisiva vittoria della normalità in un contesto di pandemia che continua purtroppo ancora a preoccupare.
Oggi però voglio mettere alla Sua attenzione il problema del peso che sono costretti a portare sulle spalle i nostri figli, già a partire dalla scuola primaria e non per colpa degli insegnanti, a causa di zaini colmi di libri, quaderni, astucci (quest’anno con doppioni di cancelleria a causa del giusto divieto di scambio di oggetti per le misure anti Covid 19, oltre al necessaire con igienizzante, asciugamano e mascherine di riserva) a cui vanno aggiunti merenda, borraccia e il ricambio nel giorno in cui si svolge attività motoria.
Basta già scorrere questo elenco per avere idea del peso enorme a cui sono sottoposti gli alunni, già a partire dai sei anni, che – Le assicuro – va ben oltre le stesse raccomandazioni del Consiglio Superiore di Sanità emanate nel 1999 sulla base della letteratura scientifica internazionale e riprese dal MIUR nel 2009.
Armadietti personalizzati e trolley sono solo palliativi, non risolvono la questione che, peraltro, impedisce di fatto anche di scegliere la mobilità intelligente e andare a scuola in bici o a piedi. Serve uno sforzo – conclude Stefàno – da parte di tutti: le case editrici da una parte, che potrebbero “spacchettare” i testi in fascicoli più leggeri e maneggevoli; le scuole dall’altra, nell’organizzare meglio la distribuzione delle materie e infine le Istituzioni nel supportare entrambe nella migrazione verso un sistema integrato fra digitale e cartaceo, che ci faccia essere al passo coi tempi, alleggerendo nel contempo i veri e propri fardelli sulle spalle dei nostri ragazzi”.


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