‘Si è chiuso il ciclo della primavera pugliese. Bisogna ripartire tutti insieme’
Nicola Latorre, vicecapogruppo uscente del Pd al Senato: il Pd continua a inseguire Grillo ricevendo una serie di no. Non è un po` frustrante?
«Il Pd non insegue nessuno. Stiamo solo utilizzando il tempo a disposizione per raggiungere una intesa istituzionale con tutte le forze parlamentari per le presidenze.
Altra cosa sarà il tentativo di formare una maggioranza politica per il governo, impegno che inizierà dopo le consultazioni del presidente Napolitano».
Com`è che si è arrivati ad una vittoria che sa di sconfitta?
«Si è confermata nel risultato elettorale una fortissima domanda di cambiamento ed è chiaro che la nostra proposta non è stata ritenuta sufficientemente adeguata. In presenza di una grave tensione sociale e di una crisi del rapporto tra politica e società anche noi siamo stati ritenuti, seppure parzialmente, compartecipi delle responsabilità di questi anni. E` già accaduto in simili condizioni di paura e di disperazione
sociale di rifugiarsi o in un voto di protesta o a destra».
Si cammina al buio ad iniziare dalle elezioni dei presidenti di Camera e Senato?
«Insisto, stiamo discutendo con tutte le forze parlamentari sulla possibilità di condividere questi incarichi e pur potendo eleggere in entrambi i rami del parlamento
i nostri candidati abbiamo offerto ogni disponibilità a cedere una delle Camere».
Sembra un`impresa difficile fa nascere il governo. Che dice?
«Noi ci rivolgeremo alle forze che in questi anni il cambiamento hanno tentato di interpretarlo e non a chi come il Pdl lo ha ostacolato. Tra l`altro in questi giorni
la polemica del Pdl contro la magistratura ha superato ogni limite e l`iniziativa di manifestare davanti al tribunale di Milano è stata improvvida tanto più da parte di
chi ha governato questo Paese e si ripropone come forza di governo».
Grillo propone un referendum su euro e di non pagare il debito. Come pensate di fare un accordo su questo terreno?
«La nostra proposta di governo si fonda su alcuni punti fermi tra i quali prioritaria è la difesa dell`euro, il rilancio del ruolo dell`Europa e un profondo cambiamento
delle politiche economiche europee di questi anni. Gli altri non le accettano? Non ci saranno margini di accordo. Ci sono invece alcuni aspetti del programma di
Grillo che possono essere recuperati».
Renzi propone una strategia diversa da quella di Bersani.
«Considero positivamente l`impegno che Renzi ha riaffermato in questi giorni. Ritengo che la sua iniziativa non vada interpretata in polemica con Bersani, anzi ha
ripetuto di voler sostenere il tentativo del segretario. Poi Renzi ha anticipato l`intenzione di riproporre la sua candidatura alla premiership attraverso le primarie.
Mi sembra un discorso corretto».
Quante chances dà a Bersani?
«Il sentiero è molto stretto ma vale la pena provarci con tutte le forze. Del resto la nostra è l`unica proposta che assume il cambiamento della politica economica».
Avete detto che direste sì all`arresto di Berlusconi.
«Questa discussione è archiviata perchè la procura di Napoli ha confermato che non c`è alcuna richiesta di arresto».
In Puglia c`è stata la direzione del Pd, il giorno dopo la rivoluzione in giunta. Ne sapevate nulla?
«Certamente non ne sapevo nulla io ma questo non è un grande problema. Sarà il gruppo dirigente regionale del Pd a valutare questo passaggio».
Ma qual è la sua opinione?
«Ho condiviso la scelta generosa di Vendola di restare in Puglia per rilanciare il progetto di governo regionale. Penso che il modo con cui Nichi ha proposto la
nuova giunta sia però legato ad uno schema superato. Il metodo in democrazia è sostanza. E quello con cui si e proposto questo rimpasto lo considero sbagliato. Intendiamoci: anche il voto ci dice che nonostante le tante buone cose fatte in questi anni una stagione politico amministrativa si è chiusa. La spinta propulsiva della primavera pugliese si è esaurita. Ora insieme Pd, Vendola, e le altre forze
del centrosinistra devono condividere la ricerca delle linee fondamentali di una nuova stagione politica e di governo per la Puglia. Siamo nella stessa barca e soltanto
insieme approderemo alle nuove isole del cambiamento, o insieme affondiamo».
Questa è l`analisi. Ma discutiamo delle ultime polemiche sulla giunta.
«Ho visto che si ripropone il solito argomento polemico accreditando la tesi che si litiga per le poltrone. Non è così. E questo argomento non aiuta a superare le
difficoltà. Il Pd non pone nessun problema di poltrone ma vuole condividere le scelte di programma e di assetto senza trovarsi di fronte a fatti compiuti. A questo
proposito sarebbe anche opportuno anticipare la riduzione a 10 del numero degli assessori regionali, dei quali massimo due esterni, prevista dallo Statuto. Questo anche all`insegna di una riduzione ulteriore dei costi della politica. Comunque sono certo che insieme con Vendola si supererà anche questo momento».
Ieri Vendola è tornato a dire: o giunta di cambiamento o mi
dimetto. Che ne pensa?
«Appunto. Quello che propongo è una giunta che combatta insieme».


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