“L’attuazione del principio di solidarietà
intergenerazionale nelle dinamiche di accesso al mercato del
lavoro rappresenta, se opportunamente sostenuta e disciplinata in
via generale, un formidabile strumento di riequilibrio delle
politiche per l’occupazione. Mediante opportune forme di
disciplina delle ipotesi di ‘staffetta’ intergenerazionale è
infatti possibile garantire nuova occupazione e assicurare
adeguata formazione in ingresso mediante l’affiancamento dei
lavoratori in uscita, di maggiore esperienza, ma anche facilitare
l’accesso alla pensione per i lavoratori anziani e, allo stesso
tempo, ridurre il costo del lavoro per le imprese, prevedendo
specifiche forme di incentivo al ricorso a tali strumenti”. Così
il senatore del Pd Mauro Laus, capogruppo Pd in commissione
Lavoro a Palazzo Madama.
Poi, continua: “Per questo, ho presentato un disegno di legge,
sottoscritto anche da altri senatori del Pd, che mira a
introdurre in via sperimentale per gli anni 2022, 2023 e 2024, in
vista di una successiva stabilizzazione, il contratto di
part-time ‘generazionale’, l’accesso al quale non è subordinato a
requisiti dimensionali, né a processi di ristrutturazione
aziendale, ma è previsto in via generale e opportunamente
incentivato. A tal fine- spiega Laus- l’articolo 1
prevede da un lato la possibilità per i lavoratori che si trovino
a non più di trentasei mesi dal conseguimento del diritto alla
pensione di accettare la trasformazione del contratto di lavoro
da tempo pieno a tempo parziale con una riduzione oraria del
cinquanta per cento dell’orario giornaliero, settimanale o
mensile, ma senza subire alcuna riduzione della retribuzione che,
per metà, è corrisposta dal datore di lavoro e, per l’altra metà,
mediante la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per
l’Impiego (Naspi). A fronte della riduzione oraria, ad
integrazione della differenza contributiva tra la retribuzione a
tempo parziale e la retribuzione a tempo pieno del lavoratore, è
riconosciuta apposita contribuzione figurativa”.
Infine, conclude: “Con i risparmi di spesa derivanti dalla
riduzione oraria dei lavoratori interessati, i datori di lavoro
assumono, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, soggetti
di età inferiore ai 36 anni di età. Al fine di incentivare il
ricorso al part time generazionale, l’articolo 2 prevede che, per
un periodo massimo di trentasei mesi, i datori di lavoro che
usufruiscano di questo strumento siano esonerati dal versamento
del 100% dei complessivi contributi previdenziali, con esclusione
dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di
importo pari a 6.000 euro su base annua, riparametrato e
applicato su base mensile”.


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