“Sull’iscrizione all’anagrafe dei figli e delle figlie delle Famiglie Arcobaleno abbiamo abbandonato i sindaci a una responsabilità che invece è tutta del Parlamento, il quale è gravemente inadempiente nei confronti di decine, centinaia di genitori, ma soprattutto di bambine e bambini che per nessuna ragione dovrebbero – come sta accadendo – essere ignorati dallo Stato, ignorati al punto da non vedere riconosciuta appieno la loro condizione di cittadini e cittadine”. Lo ha detto il senatore del Pd Mauro Laus, intervenendo in aula a fine seduta.

“Sono d’accordo con il sindaco di Torino – ha aggiunto –  città di avanguardia in tema di diritti, quando dice di volersi muovere nel solco della legalità, anche l’interesse dei destinatari delle iscrizioni, non soltanto per tutelare l’amministrazione pubblica da contestazioni, peraltro già arrivate nei mesi scorsi. Ma non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia e lasciare che quel solco venga tracciato dalle sentenze che emettono i tribunali di volta in volta, sentenze che nella loro evidente eterogeneità ci hanno allontanati da un invece indispensabile quadro di certezza del diritto”.

“Serve una legge – ha concluso Laus – una legge che faccia uscire le bambine e i bambini dal limbo, non solo a Milano o a Crema o Torino, ma in tutta Italia. Una legge che affronti le varie fattispecie in modo puntuale, senza confondere ad esempio le registrazioni con le trascrizioni degli atti fatti all’estero. Interrompiamo questa logorante situazione di incertezza per decine e decine di famiglie italiane e per i loro figli e figlie”.


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