‘Ha fatto bene Poste italiane a sospendere l’attuazione, prevista per il 13 aprile, del piano di razionalizzazione che implica la chiusura di 400 uffici postali periferici e la riduzione dell’orario di altri 600. Lo ha fatto grazie alla pressione dell’Anci, delle Regioni e dei parlamentari e poi del governo. Ma ascoltare i Comuni significa aprirsi alla possibilità di compromesso, non andare avanti come se niente fosse e mettere a rischio i cittadini dei piccoli comuni, soprattutto di montagna e delle isole’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretario della Commissione Lavoro.
‘Rispondendo ad un’interpellanza di cui sono prima firmataria – spiega Nicoletta Favero – oggi il governo ha confermato la volontà di Poste di andare avanti col piano, pur avendo accettato una sospensione e la necessità di avvisare i sindaci interessati 60 giorni prima della chiusura. Anche il recapito della corrispondenza solo a giorni alterni è stato confermato, perché risponderebbe agli standard di legge. Tuttavia esiste una questione di coerenza politica, visto che il Governo ha previsto lo stanziamento di 190 milioni per le aree interne marginali a rischio di spopolamento in cui il 25% della popolazione è anziana, di cui 90 milioni già operativi nella legge di stabilità. Continueremo perciò a fare pressione affinché queste decisioni di Poste vengano riviste. Nella provincia di Biella in cui sono eletta, località di montagna, è prevista la chiusura di 7 uffici tra cui quello di Oropa, dove si trova uno dei santuari mariani più frequentati d’Europa, e la riduzione del servizio in altri 16. Sono zone in cui solo la scuola, la caserma e l’ufficio postale garantiscono la presenza delle istituzioni e che non possono essere abbandonate. Sono in corso trattative con la Regione Piemonte e con i Comuni e con la Conferenza Stato-Regioni – conclude Favero – le cui istanze devono essere ascoltate’.

Ne Parlano