‘A Roberto Bompan, segretario della Cisl di Biella, che mi ha chiamato in causa sulla questione della cassa integrazione in deroga in scadenza in Piemonte, dico che i lavoratori non saranno abbandonati, ma che la riforma degli ammortizzatori sociali non era più rinviabile. Gli strumenti di sostegno al reddito per chi perde il lavoro, infatti, andavano riformati perché alcune categorie di lavoratori erano escluse e perché lo Stato non può più permettersi di mantenere in vita per decenni aziende improduttive. Come negli altri paesi europei, servono invece politiche attive, con cui lo Stato sostiene il reddito del lavoratore, ma mentre lo accompagna nella formazione e nella ricerca di una nuova occupazione. Nessuno viene lasciato solo, ma ciascuno deve puntare di più sulle proprie competenze’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretaria della Commissione Lavoro.
‘Con il Jobs Act – prosegue Nicoletta Favero – il governo Renzi ha riformato profondamente il mondo del lavoro, ridando centralità al contratto a tempo indeterminato, in un panorama lavorativo precario fortemente discriminatorio nei confronti dei giovani, che infatti erano per lo più esclusi anche dagli ammortizzatori sociali. La Cassa integrazione e la Cassa integrazione in deroga, inizialmente concepite come sostegno solo temporaneo ad aziende in difficoltà, si sono trasformate nel tempo in una sorta di reddito sostitutivo anche decennale. Ma per recuperare competitività, bisogna che lo Stato, invece di prendersi in carico imprese di fatto non più sul mercato, ripensi il proprio ruolo. E’ per questo che la delega lavoro istituisce l’Agenzia nazionale per l’impiego, che oltre ad erogare i nuovi ammortizzatori sociali, attuerà le politiche attive, fornendo ai lavoratori formazione lungo tutto l’arco della vita ed occasioni di ricollocazione. Il nuovo volto degli ammortizzatori sociali – conclude Nicoletta Favero – sarà meglio definito dai decreti attuativi del Jobs Act, che il governo comincerà ad emanare già il 24 dicembre’.

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