di Luigi Zanda
renzi senato
Le senatrici e i senatori del Pd hanno votato compattamente la fiducia al nuovo governo Renzi per sostenerlo nell’opera di cambiamento e nella convinzione che il Partito democratico debba mettere tutta la sua forza e la sua energia a servizio del Paese. In questi giorni ho raccolto diverse perplessità sulle modalità con cui si è passati dal Governo a guida Letta a quello Renzi.
E L’idea che si sia potuto pensare a un tradimento nei confronti di Enrico Letta da parte di tanti parlamentari del Pd mi ha addolorato e ancora mi addolora. Le forme potevano essere diverse, ma al fondo c’era un’analisi politica differente che prevedeva la necessità di un governo totalmente nuovo e, per dargli forza politica, serviva la guida del segretario del Partito democratico.
Il Pd non poteva sottrarsi al dovere di mettere al servizio del Paese tutte le competenze, le capacità e la forza politica di cui dispone, a cominciare dall’impegno del suo segretario. Questa è la base politica del nuovo governo, la più solida possibile in questa fase.
La fase che il Paese attraversa è molto difficile. Ci sono tre grandi sfide, tre grandi direzioni di marcia. La prima è quella della solidarietà sociale: sono troppe le famiglie povere, troppi i giovani e le donne senza lavoro. Poi c’è l’Europa politica: l’Italia deve sfruttare il semestre di presidenza per lavorare a un’integrazione politica dell’Europoa. Infine la terza importantissima sfida: la riforma dello Stato che negli ultimi vent’anni si è troppo indebolito.
 In un paese istituzionalmente fragile come l’Italia, le ideologie postliberiste non hanno danneggiato solo l’economia. Hanno colpito anche lo Stato. Lo dimostrano i ben nove decreti legge in contemporanea scadenza nelle ultime settimane. I 478 provvedimenti attuativi ancora da adottare.
Questo processo degenerativo fatto di decreti, fiducie, leggi omnibus, deleghe, va arrestato immediatamente per il buon esito di tutte le altre riforme, economiche e istituzionali, che Governo e Parlamento, insieme, si accingono a realizzare.