di Giorgio Santini
La legge di stabilità che abbiamo approvato, sostiene i redditi dei lavoratori e contribuisce al rilancio del nostro sistema produttivo.
Vanno in questa direzione, l’intervento in favore dei soggetti Irap che non hanno dipendenti che potranno fruire di un credito d’imposta del 10 per cento per ‘compensare’ l’aumento dell’aliquota dal 3,5% al 3,9%. Accanto a questo, c’è l’innalzamento della soglia per le agevolazioni fiscali previste dal nuovo regime dei minimi in favore dei soggetti con redditi di lavoro dipendenti. Importante poi l’alleggerimento della pressione fiscale sui fondi pensione, sulle casse professionali e sulle fondazioni, così come anche l’intervento sui patronati, con la riduzione a 35 milioni di euro il taglio delle risorse a loro destinate.
La legge di stabilità poi risolve anche la questione dei dipendenti delle province delineando un chiaro percorso per gestire la riforma delle province e tutelando il personale. Nessuno dei lavoratori interessati rischia il licenziamento; vengono posti in mobilità per i primi due anni e resteranno impiegati nel loro attuale posto di lavoro o in altre amministrazioni, per le quali, proprio per questo scopo, è previsto il blocco totale del turn over e l’obbligo di assumere il personale proveniente dalle province.
Solo al termine dei due anni, qualora ci fossero ancora lavoratori senza collocazione, scatterà per loro la cassa all’80%. Ma il periodo di due anni è un tempo assolutamente ragionevole entro il quale ogni problema potrà essere risolto. Naturalmente il Pd agirà in ogni modo affinché in questo lasso di tempo tutti i dipendenti delle province possano essere tutelati per il loro lavoro.
Con la legge di stabilità dunque, è diventata legge una manovra espansiva di 36 miliardi di euro, una manovra di dimensioni mai sperimentate negli ultimi anni, i cui interventi saranno fondamentali per portare il Paese fuori dalla situazione di crisi in cui si trova.