di Anna Finocchiaro

Tutta la discussione sulla riforma del Senato era stata accompagnata dalla grave preoccupazione che il venir meno di una Camera elettiva non venisse compensato da una legge elettorale che consentisse una rappresentanza plurale nella Camera elettiva, ed era una preoccupazione a mio avviso fondata, dal momento che le soglie di sbarramento del primo Italicum erano così alte da ostacolare una piena rappresentanza.
Con le nuove soglie di accesso alla Camera, dopo gli accordi politici nella maggioranza e con Fi, la legge elettorale potra’ garantire piu’ rappresentanza e al tempo stesso, il premio di maggioranza alla lista vincente eviterà ammucchiate spurie e garantirà reale governabilita’.
Mi sembra poi importante che in tema di parità venga previsto almeno il 40% di capolista per ogni genere e la doppia preferenza di genere. Tutto è migliorabile e perfettibile. E restano ancora dei nodi da sciogliere. Ma tutti sappiamo che la riforma della legge elettorale si fa cercando il contributo più largo, non si fa a maggioranza ed in ogni caso non risponde ai desiderata di un solo partito. Per questo resto convinta che, se tutti si comporteranno con responsabilità, potremo fare un buon lavoro.