Così il minore non avrà sulla carta d’identità due padri o due madri. Ma l’altro partner potrà fare il genitore
«La soluzione può essere l`affido». Le adozioni gay sono uno scoglio per le unioni civili. Prova a rimuoverlo un emendamento al ddl Cirinnà del vicepresidente Pd al Senato, il torinese Stefano Lepri.
Le nozze gay sono un passo verso le adozioni?
 «Non ci saranno le nozze. Il dibattito al Senato sulle unioni civili omosessuali sta andando verso la creazione di un nuovo istituto giuridico, distinto dal matrimonio. Resta aperta una questione: come tutelare al meglio il minore figlio di uno dei partner e come permettere all`altro partner di esercitare una funzione genitoriale, se richiesto».
Come se ne esce?
«Il ddl Cirinnà propone l`adozione del minore, limitatamente al figlio del partner e senza estensione ai figli di terzi. Tuttavia ci sono dubbi sulle pratiche seguite per ottenere Così il minore non avrà sulla carta d`identità due padri o due madri. Ma l`altro partner potrà fare il genitore Stefano Lepri Vicepresidente del Pd al Senato una maternità ‘surrogata’ o ‘di sostegno’. Ci sono fondati timori che la madre all`estero si possa prestare solo per motivi economici. Se anche ciò rientrasse nella sfera dei diritti personalissimi, resta il dilemma che attiene al diritto del minore».
Il Family Day vi accusa di istituire così il genitore A e il genitore B?
 «C`è del vero nella protesta, anche se non condivido quella di piazza e alcuni toni eccessivi. È giusto che un bambino, in caso di adozione del partner non genitore, abbia nello stato civile la presenza di due madri o di due padri? Oggi sono riconosciuti padre e madre biologici, o adottivi o che ricorrono alla fecondazione assistita. Ma non è previsto che nella carta d`identità di un minore figurino due genitori dello stesso sesso. Oggi la genitorialità biologica può essere sostituita da una genitorialità sociale, ma solo entro una coppia eterosessuale».
 E invece con l`adozione?
«Si crea una doppia eccezione: rispetto alla dimensione biologica e alla complementarietà sessuale. Giusto il desiderio del partner non genitore naturale di esercitare un ruolo genitoriale. La proposta: il partner non genitore sia nominato affidatario, con rinnovo automatico dopo 2 anni se non ci sono giustificati motivi contrari. A 18 anni, il ragazzo può accettare l`istanza di adozione. In caso di morte del genitore, il partner affidatario non viene meno al ruolo e può chiedere l`adozione per la continuità degli affetti. La tutela è così garantita sia per il minore sia per la funzione genitoriale».

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