Con l’affido rafforzato si garantisce coerenza tra legge civile e natura ma il minore è pienamente tutelato
Il confronto sulle unioni civili omosessuali è arrivato finalmente alle questioni vere, riconducibili alla possibilità o meno di conciliare tre diritti: quello a un pubblico riconoscimento come coppia; quello a poter esercitare e vedere riconosciuta non solo una funzione genitoriale ma anche la piena titolarità anagrafica nell`essere genitori; quello del bambino ad avere un padre e una madre e ad essere comunque tutelato.
Il primo diritto è sacrosanto e tutti, nel Partito Democratico, lo abbiamo considerato irrinunciabile. Nessuno ha sostenuto tesi, espresse invece da esponenti di altri partiti di maggioranza (oltre che da buona parte della gerarchia cattolica), secondo cui basterebbero diritti individuali con correzioni del codice civile. Cosa diversa è invece una piena equiparazione al matrimonio, in quanto esso somma insieme il pubblico riconoscimento come coppia e come genitori.
Il secondo diritto, tale o preteso per la coppia omosessuale, è quello di diventare genitori, pur non essendo possibile in natura.
Qui non servono giri di parole: un conto è il desiderio, anch`esso scritto in natura, a generare ed accudire; altro conto è considerarlo come un diritto, o addirittura una pretesa. E va detto chiaro: è un`ipocrisia sostenere che, siccome la maternità surrogata in Italia è vietata, il problema non si ponga. Come se non fosse un problema il sapere che un bambino, in questi casi, ha due madri (quella che cede l`ovulo e la gestante) ma poi non ne ha nessuna; il sapere che quelle donne lo fanno (salvo eccezioni) per poter sopravvivere, pagate solo da chi può permetterselo, quindi realizzando all`estero una forma ignobile di sfruttamento, elitario, del corpo della donna.
 La dico tutta: l`imbarazzo di certa sinistra ad affrontare la questione è imbarazzante, se non altro perché la maternità surrogata interroga criticamente, e non da oggi, anche molta parte della cultura femminista. Una norma che la contrasti anche all`estero è dunque necessaria, ma non va inserita entro la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, visto che tale pratica riguarda, per la gran parte, coppie eterosessuali. E qui si arriva al terzo diritto, questo non presunto perché anch`esso scolpito in natura: un padre e una madre servono per generare, e dopo per crescere. Con ciò non si vuoi dire che una coppia omosessuale non possa svolgere bene una funzione genitoriale, bensì che tale situazione va considerata come caso particolare e non la norma, non può essere incentivata, né parificata alla coppia sposata eterosessuale, anzitutto nel caso di adozione del figlio di terzi.
Non a caso la proposta di legge in discussione al Senato evita quest`ultima ipotesi che peraltro, si noti, verrebbe applicata nel caso di riconoscimento del matrimonio omosessuale.
Ecco quindi il nodo: come conciliare le attese di genitorialità evitando che esse diventino pretese. Un nodo che comunque deve fare i conti con il fatto che i bambini che vivono entro coppie formate da due donne non sono il frutto di una maternità surrogata, mentre i bambini che vivono entro coppie di due uomini ci sono già oggi e ci saranno anche con una legge di contrasto alla gestazione per terzi all`estero.
Una possibile soluzione forse può stare in una forma di affidamento familiare appositamente modificato e rafforzato.
Il partner non genitore viene nominato affidatario, con la previsione di un rinnovo automatico dopo due anni, salvo giustificati motivi contrari. Al compimento della maggiore età, il già minore può accettare l`istanza di adozione. In caso di morte del genitore, il partner affidatario può avanzare richiesta di adozione e ottenerla, in forza della continuità degli affetti. In caso di separazione tra i partner, si potrà continuare l`affidamento.
Tale formula permette di svolgere pienamente le responsabilità genitoriali (mantenimento, educazione, relazioni affettive, rapporti con scuola e servizio sanitario). Ma, al contempo, esclude l`attribuzione nello stato civile del minore di una doppia paternità o maternità. E, perlomeno, non incentiva la maternità surrogata, cosa che invece indirettamente avverrebbe con l`adozione. Con l`affido rafforzato, insomma, si garantisce coerenza tra legge civile e natura, ma il minore è pienamente tutelato e la funzione genitoriale garantita. E, forse, si possono avvicinare tre diritti in parte confliggenti.

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