di Anna Finocchiaro
C’è stato una discussione approfondita, anche accesa, e il testo di riforma del Senato e del Titolo V che esce dalla commissione Affari costituzionali è figlio di quel dibattito. Ora il Senato non è più un organo inutile come qualcuno, sbagliando, lo vuole definire, ma è un nuovo soggetto istituzionale, che proprio perché non è legato ad un vincolo di fiducia al governo potrà esercitare funzioni di controllo molto importanti sull’applicazione delle leggi sulle pubbliche amministrazioni e sulle politiche pubbliche. Abbiamo avuto la necessità di trovare un metodo per l’elezione dei senatori, consiglieri regionali e sindaci. Si è scelta la strada dell’elezione indiretta, come peraltro è in tanti sistemi europei. In questo caso si è scelto che siano i consiglieri regionali a scegliere chi tra di loro vada poi a rappresentare quel territorio in Senato. La scelta che è stata fatta è quella di adottare un sistema proporzionale per rappresentare al meglio pluralità dell’ espressione politica di quel territorio. La trovo una scelta saggia. Ora l’Aula concluderà l’esame prima della pausa estiva. Il lungo lavoro di ascolto reciproco svolto in Commissione faciliterà il lavoro che ci attende nei prossimi giorni. Ma quello che mi preme sottolineare è che il testo che arriva in aula, senza tradire l’ispirazione del testo base del governo, è stato arricchito e risultano arricchiti i poteri del Senato. Ed è molto importante che sia stato votato da una larga maggioranza come è giusto che sia quando si tratta di riforme che cambiano la nostra Costituzione