“Una buona notizia che significa che il governo intende farsi carico di un’esclusione dal forte sapore discriminatorio.”
Così il senatore Pd Sergio Lo Giudice saluta l’incontro di domani fra Maria Elena Boschi e le associazioni Famiglie Arcobaleno e Rete Genitori Rainbow, escluse dalla terza conferenza nazionale della famiglia che avrà inizio giovedì 28 a Roma.
“La Conferenza della famiglia nasce come un appuntamento ideologico ed escludente – spiega Lo Giudice- . La prima conferenza nel 2007 fu accompagnata dalle proteste delle organizzazioni gay e lesbiche escluse dall’evento. Quella polemica produsse il rifiuto a partecipare ai lavori di due dei principali relatori, i sociologi Marzio Barbagli e Chiara Saraceno, e di due ministri come Emma Bonino e Paolo Ferrero.
La seconda, organizzata nel 2010 da Carlo Giovanardi, propose di limitare i benefici fiscali ai soli figli nati da genitori sposati, e non a quelli “naturali”: una distinzione che sarebbe stata spazzata via dal Parlamento da lì a poco , a riprova dell’inutilità di quella vetrina delle cattive intenzioni.”
“Anche questa terza conferenza – prosegue il senatore PD – nasce sotto una cattiva luna, eredità imbarazzante dell’ex Ministro per la famiglia Enrico Costa che, lasciando il governo per Berlusconi, ha consegnato ai suoi successori una polpetta avvelenata già ben confezionata. L’esclusione parte da un presupposto illegittimo, soprattutto dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili : quello per cui le famiglie omogenitoriali non debbano essere considerate famiglie a pieno titolo.
La conferenza – come sembra – si svolgerà negli attuali assetti, senza lasciare nessuna traccia nel Paese com’è avvenuto con i due tristi precedenti.
L’incontro fra le associazioni escluse e Maria Elena Boschi può essere invece un’occasione utile per ribadire l’impegno del governo nella tutela di quei “figli senza diritti” a cui i tribunali italiani stanno riconoscendo il legame giuridico con entrambi i genitori dello stesso sesso ma che rimangono ancora discriminati dalla legge”.


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