Niente stravolgimenti, su stepchild adoption non cambia nulla
Conto alla rovescia per l’approdo in aula di un nuovo testo sulle Unioni Civili. Mancano sei giorni al via libera del Senato al ddl di revisione costituzionali e il Pd si sta organizzando per portare in aula, subito dopo il 13 ottobre, la legge che Matteo Renzi ha promesso di far approvare dal Parlamento entro la fine dell’anno.
Sergio Lo Giudice, componente della commissione Giustizia che ha sottoscritto il testo insieme ad altri otto senatori Pd e tra questi il vice presidente del gruppo Giorgio Tonini, spiega il motivo di questa accelerazione. ‘Per mesi – dice lo Giudice – siamo stati bloccati dall’ostruzionismo di Ncd e Fi che, con una discussione estenuante su migliaia di emendamenti, hanno impedito di andare in aula con un testo condiviso. Come avevamo già annunciato da molte settimane e quindi senza nessuna sorpresa, ci stiamo attrezzando per andare in aula senza avere concluso il lavoro in commissione, senza un relatore e senza un testo base’.
‘Di conseguenza abbiamo presentato il nuovo ddl che riprende il testo base già adottato dalla commissione, modificato con il confronto che c’è stato in questi mesi e con gli emendamenti che avevamo già votato in commissione. Non si tratta di uno strappo o di uno stravolgimento del testo – assicura il senatore Pd – e anche sul tema della stepchild adoption non cambia nulla rispetto al testo a cui si era arrivati in commissione’.
‘Non c’è nessun atto di forza – prosegue Lo Giudice – nessuna novità rispetto a quanto non fosse già stato concordato e nessuna violazione. Avevamo due strade: accettare che l’ostruzionismo proseguisse fino al termine della legislatura oppure decidere di andare in aula, come è già successo sulla riforma costituzionale o sulla buona scuola senza che Area popolare eccepisse nulla’.
‘Andremo in aula con il testo più corretto possibile, che non si discosta dal testo base. Del resto il capogruppo Luigi Zanda, già un paio di settimane fa, quando è stato definito il calendario della riforma costituzionale, ha annunciato che il 13 ottobre, subito dopo l’approvazione del ddl Boschi, avrebbe chiesto la calendarizzazione in aula delle unioni civili’.
‘Questo potrebbe significare anche il solo incardinamento in aula del testo, perché subito dopo inizierà la sessione di bilancio che costringerà a dedicarci unicamente a questo argomento. Ma intanto il testo sulle Unioni Civili lo avremo portato in aula e si sarà conquistato il suo posto in prima fila alla ripresa dell’attività ordinaria dopo la sessione di bilancio’, conclude il senatore dem.

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