“Ieri accogliendo al Senato gli studenti di un liceo ho fatto loro la domanda che molti si pongono: hanno senso le giornate della memoria? Ha senso dedicare il 3 ottobre al ricordo della strage dei 368 migranti morti a largo di Lampedusa? Mi hanno risposto che ha un profondo significato, perché solo trasmettendo il senso della memoria si costruisce l’educazione delle giovani generazioni, che non può prescindere dal ricordo di fatti come questo. Istituendo la Giornata della memoria delle vittime dell’immigrazione l’Italia dimostra il proprio grado di civiltà, con la sensibilità di un paese che ha conosciuto la sofferenza dell’emigrazione e guarda con accoglienza all’immigrazione di altri che lasciano la miseria e la guerra per accostarsi al nostro Paese”. Lo ha detto la senatrice Doris Lo Moro, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali, in dichiarazione di voto sulla legge che istituisce la Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione.
“Siamo consapevoli – ha proseguito Lo Moro – che il 3 ottobre 2013 rimane un simbolo, e che dopo quella data ci sono stati altri morti in mare, che questo dramma non è finito. Ma quella giornata ha rappresentato uno spartiacque, dopo sono venuti Mare Nostrum, Triton, la condanna a 30 anni dello scafista. Oggi non parliamo delle politiche dei flussi migratori, che vanno affrontate in altro modo, ma del dovere di uno Stato come il nostro, con una civiltà e una cultura e un passato di emigrazione, di ricordare, di non dimenticare di fare del dramma di Lampedusa – ha concluso Lo Moro – un momento fondante della propria civiltà”.