“Qualcuno del governo dovrà venire a dirci se perdiamo o no 100 miliardi del Pnrr. Noi speriamo che qualcuno venga a dirci che non li perdiamo, che faremo di tutto, maggioranza e opposizione, perché noi ci prendiamo questa responsabilità, per portarli a casa e che, all’interno di questo progetto, sulla sanità non vogliamo fare le nozze coi fichi secchi ma un investimento. Perché senza salute non c’è economia, non c’è sicurezza, non c’è futuro per il Paese”. Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin.
“Mi lascia perplessa – ha proseguito Lorenzin – il sottotitolo di questa discussione sul Pnrr e cioè se, a distanza di 2 anni, abbiamo fatto bene o male a volere circa 200 miliardi di investimenti e di prestiti europei. E’ una riflessione tardiva perché la decisione è stata presa all’unanimità dalle forze politiche da rappresentano tre quarti anche dell’attuale Parlamento. Ricordo che il Pnrr impatta sul Pil l’1,9% al 2026 e per il 13% al 2036. La credibilità di un paese si misura anche sulla capacità di spendere quello che ha chiesto di portare a casa. Nella maggioranza si fanno due ragionamenti diversi, da una parte si fa e dall’altra si disfa e intanto si toglie la governance del Pnrr al Mef e si passa alla Presidenza Consiglio, perdendo altri 9 mesi di tempo. La sanità è un grande pilastro del Pnrr, grande assente dal dibattito politico, ma molto presente nella vita dei cittadini. La spesa tendenziale attribuita alla sanità da questo governo diminuisce al 6% con l’ultima legge di bilancio e secondo il Def lo farà anche nella prossima. Eppure senza investimenti per l’assunzione, la formazione e l’adeguamento del personale sanitario non si potranno attuare né le case di comunità né la medicina territoriale previste dal Pnrr. Senza investimenti non potremo avere un servizio sanitario pubblico accessibile moderno e innovato, senza risorse le riforme rimangono scritte sulla carta, i cittadini non le vedono”.