“Le divisioni della maggioranza si vedono anche nella sanità, dopo il no all’intesa della Conferenza Stato-Regioni capitanata dai governatori leghisti, che rinfacciano al ministro della Salute il fatto che, senza risorse aggiuntive e una riforma dell’appropriatezza prescrittiva, le liste d’attesa non possono essere aggredite. Il ministro Giorgetti fa ben capire che, da parte sua, risorse in più per la sanità non ci saranno né ora né fino alla fine di questa legislatura, come da nuovo DEF. È uno scontro politico e di visione e non solo tra Lega e FdI. D’altra parte emerge chiaro che i fondi per il FSN non bastano, al di là di quello che dice la Premier. Uno scontro nel quale è evidente che Schillaci è rimasto in mezzo e che ha un’unica vittima: il Servizio Sanitario Nazionale”. Lo dice la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente dei senatori Pd.
“Le criticità della sanità italiana – prosegue Lorenzin – non si risolvono con provvedimenti spot o con misure imposte dall’alto, ma con una strategia condivisa, investimenti reali e riforme condivise in primis con gli operatori. Ribadiamo che il finanziamento della sanità deve arrivare almeno al 7% del PIL. Senza un’adeguata copertura e senza riforme, non solo si mette a rischio il diritto alla cura, ma si compromette anche la coesione sociale e la tenuta stessa del Paese”, conclude Lorenzin.