“In occasione della Giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo è doveroso ricordare che è necessario un impegno comune per occuparci della sempre maggiore fragilità dei giovani, sui quali il Covid ha pesato in termini di relazioni sociali, benessere psicologico, salute mentale e abuso di connessione sui social network. C’è necessità di essere vigili sulle trasformazioni in corso che stanno impattando sulla popolazione giovanile, sempre più vulnerabile, dove aumentano i casi di ansia-depressione, alienazione, comportamento aggressivo e iperconnessione con alterazione della personalità, fenomeni autolesionistici e patologie psichiatriche e neuropsichiatriche. Si riscontra una sempre maggiore difficoltà alla relazione e al confronto con l’altro.
C’è una generale sofferenza nelle nostre ragazze e nei nostri ragazzi dove fenomeni come bullismo e cyberbullismo sono una parte del problema, una manifestazione di un fenomeno più ampio. Dal monitoraggio del ministero dell’Istruzione sull’anno scolastico 2022/2023 si apprende che le vittime di atti sistematici (reiterati nel tempo) di bullismo sono raddoppiate. Il 27% dei ragazzi delle superiori dichiara di aver subito abusi, uno studente su 4, mentre l’8% segnala atti di cyberbullismo sul quale la polizia postale ha svolto negli ultimi anni un grande lavoro di monitoraggio delle denunce e di sensibilizzazione e ai risultati positivi della legge 71/2017 sul Cyberbullismo.
Le leggi non mancano e nelle prossime ore si voterà in Senato un testo condiviso.
C’è l’urgenza di un intervento concertato e trasversale. Da un lato è necessario toccare il tema del benessere dei giovani, coinvolgendo le istituzioni scolastiche e i presidi socio assistenziali a supporto delle famiglie, soprattutto quelle più fragili, in modo da agire tempestivamente. Dall’altro occorre un’azione anche culturale, che sappia fronteggiare e prevenire le crescenti vulnerabilità giovanili nella società. Per avviarla si deve partire, come sempre, dalla scuola attraverso programmi educativi anti-bullismo per sensibilizzare gli studenti sul rispetto, l’inclusione e la gestione dei conflitti in modo non violento e coinvolgendo le famiglie sempre più disorientate rispetto a problemi nuovi e inediti.
Inoltre, per contrastare efficacemente il fenomeno del bullismo e della violenza tra i giovani, è necessario coinvolgere tutta la comunità educante: dalle famiglie alle associazioni, passando per le scuole, l’assistenza sociale, i presidi sanitari, fino ai luoghi fisici e di aggregazione dove bambine e bambini, giovani e adolescenti, svolgono la loro attività extra scolastica.
È necessario quindi un’azione complessiva e comune per fornire una cassetta degli attrezzi di supporto ai rischi portati da una società sempre più digitalizzata e complessa, con giovani sempre più vulnerabili”, così dichiara la Senatrice Pd Beatrice Lorenzin, Vicepresidente del gruppo PD al Senato e membro della Commissione Bilancio.


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