“Evidentemente il senatore Giarrusso ha letto male il testo della norma in tema di intercettazione mediante captatori informatici che, letteralmente, è “sempre ammessa nel caso di cui all’art.51 3-bis e 3-quater del codice di procedura penale” e cioè, tra gli altri, per i delitti di mafia e terrorismo”. “Fuori da tali casi” è consentita per tutti i reati indicati nella norma generale di cui all’art.266 (compresa la corruzione) e nei luoghi di privata dimora soltanto qualora ivi si stia svolgendo l’attività criminosa”. Così il capogruppo del Pd in commissione Giustizia Giuseppe Lumia e il relatore della riforma del processo penale Felice Casson rispondono al senatore M5S Mario Michele Giarrusso che ha criticato la norma che disciplina l’uso del programma-virus “Trojan”


Ne Parlano