Avevamo visto le battute, con tanto di applausi dai suoi senatori, ma queste non sono battute. Se in una giornata come questa, dove da lombardo dovrebbe essere concentrato sulle elezioni, Berlusconi rilascia questo tipo di dichiarazioni, io penso che il governo abbia un problema». E netta la posizione della capogruppo del Pd alla Camera Simona Malpezzi: «Il problema adesso va chiarito dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri. C’è una nota di palazzo Chigi? Non basta, mi aspetto parole definitive da parte del ministro Antonio Tajani».

Senatrice Malpezzi, come giudica l’ennesima esternazione filo Putin dell’ex premier?

«Berlusconi ha detto cose gravissime, ha parlato di repubbliche autonome del Donbass e io vorrei ricordare che la comunità internazionale non le ha mai riconosciute come tali. C’è stato solo qualche consigliere leghista che ha provato a riconoscerle. C`è un problema di fondo enorme. L’ex premier ha utilizzato come categorie di comunicazione termini che la comunità internazionale non può riconoscere, i termini della propaganda putiniana. Le repubbliche autonome non sono mai state riconosciute dalla comunità internazionale e sono uno degli argomenti dei quali si è discusso all’inizio della guerra».

Sono voci dal sen fuggite o Silvio Berlusconi ha davvero una posizione filo Putin?

«È la sua terza esternazione di questo tipo, quella applaudita dai suoi parlamentari e poi a Porta a Porta. Mi viene da pensare che anche tutta la polemica sorta intorno a Sanremo e gli attacchi che la destra ha mosso prima all’intervento del presidente ucraino e poi alla kermesse siano i tentativi di distogliere l’attenzione da un governo che ha una serie di problemi interni, prima di tutto in politica estera. Tajani ha risposto ribandendo l’atlantismo di Forza Italia, ma a questo punto la maggioranza deve chiarire la sua posizione».

Palazzo Chigi ha diffuso una nota in cui prende le distanze e conferma la linea di politica estera di sostegno all’Ucraina. È credibile?

«Berlusconi non è un passante della politica. E poi anche il fatto che il messaggio di Zelensky sia stato trasmesso su Rai 1 a notte inoltrata è stata una cosa molto spiacevole. Il fatto che a parlare della guerra ci abbia dovuto pensare un artista, Tananai, è uno spettacolo triste. A lui dobbiamo dire grazie se abbiamo sentito parlare di un aggressore e di un popolo che sta cercando di difendersi».

Ora quali rischi corriamo?

«Le affermazioni di Berlusconi portano l’Italia a essere ancora più isolata in Europa».

In che senso?

«Queste parole arrivano nella settimana in cui abbiamo visto una Giorgia Meloni e un governo italiano tagliati fuori da un passaggio storico importante, ossia l’incontro che si è tenuto tra Scholz, Macron e Zelensky. Segnalo che solo qualche mese fa noi del Pd avevamo ricordato più volte l’importanza simbolica e potente del treno su cui insieme a Scholz e Macron c’era Mario Draghi. Quindi l`Italia. Quella è l’immagine dell`Europa che va a prendere un altro pezzo di Europa. Oggi l’Italia è relegata ai margini».

Meloni dice che quella con Draghi è solo una fotografia.

«Quella fotografia raccontava una centralità dell’Italia che oggi con Meloni non c`è più. L’Italia rischia di essere sempre più ai margini».

Il Pd chiederà a Tajani di riferire in aula?

«Dovrà intanto spiegare meglio di quanto abbia fatto cosa pensa delle esternazioni di Berlusconi ma il problema non è solo lui, c’è anche l’ambiguità di Salvini e della Lega». La premier però, ha confermato che andrà presto a Kiev. «La data mi pare non ci sia, per ora è solo un annuncio».


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