“La politica estera va fatta con moderazione e prudenza e non sui social, con toni urlati e richiami identitari per il proprio elettorato. Mattarella ha dato l’esempio di come si fa la politica estera, chiamando il Presidente Macron e provando a ricucire le relazioni tra Italia e Francia.Abbiamo firmato con la Francia il Trattato del Quirinale che rafforza le relazioni italo-francesi, dando al nostro Paese maggiore forza nel contesto europeo. Noi dobbiamo potenziare questa relazione e non fare propaganda utile a distrarre l’opinione pubblica. Nei prossimi mesi ci aspettano appuntamenti cruciali come la riforma del trattato di stabilità: pensiamo di arrivarci alleandoci con Cipro e Malta o con i nostri partner storici, fondatori della Ue, Germania e Francia? Noi crediamo che le politiche migratorie debbano essere affrontate in sede europea, del resto noi volevamo riformare – al contrario della Lega – il Trattato di Dublino, che carica solo sugli Stati di primo ingresso l’onere di provvedere a chi arriva ai confini europei. Per riuscirci non servono prove muscolari, ma la diplomazia. Al contrario, resteremmo isolati. Se Salvini si contenesse nella sua foga comunicativa le cose andrebbero meglio. Invece, deve sempre fare più uno. I problemi interni alla maggioranza si scaricano sul Paese perché è chiaro a tutti che quello che è accaduto in questi giorni lede gli interessi nazionali e mette a rischio il paese. La politica estera non si fa giocando a battaglia navale o a braccio di ferro”. Così a Dario del Giorno, su Rete4, la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.


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