«Questa destra non vuole affrontare la realtà, anche a costo di ledere il principio dell`interesse superiore del minore, di colpire i diritti dei bambini. La verità è che questa destra reazionaria restringe i diritti delle persone e da ieri anche dei minori». Simona Malpezzi, presidente del gruppo Pd al Senato, sostiene che non si aspettava il doppio stop al riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali: la bocciatura del regolamento Ue e lo stop del Viminale alla trascrizione dei bambini nati all`estero negli uffici dell`Anagrafe dei Comuni.
Senatrice, non sono decisioni in linea con le posizioni della maggioranza?
«Siamo sorpresi che la destra ci voglia far sedere con Polonia e Ungheria. Abbiamo provato fino all`ultimo a dialogare affinché la maggioranza non ragionasse in modo ideologico ma valutasse nel merito il regolamento». Qual è l`aspetto sul quale vi aspettavate convergessero?
«Il regolamento riconosce lo status di figlio ottenuto nel proprio Paese europeo di origine anche negli altri Stati dell`Unione. Quindi il rispetto della tutela del diritto alla circolazione delle persone e delle famiglie in Europa mantenendo i diritti riconosciuti nel proprio Paese. Opponendosi, si viola il diritto alla mobilità di due milioni di minori. Si è pronti, quindi, a decidere che in Europa ci sono minori di serie A e minori di serie B».
Quel regolamento avrebbe provocato una violazione dei principi di sussidiarietà e proporzione, secondo FdI.
«Falso. Il regolamento non contrasta con le leggi. italiane. L`ha sostenuto anche il ministro Nordio. Non hanno voluto ascoltare neppure lui».
Il riconoscimento dei figli delle coppie gay, però, è evidentemente un nodo politico.
«Certo, ma non si può governare guardando solo all`aspetto politico o del consenso. Stiamo parlando di bambini che esistono e dei loro diritti che vanno tutelati, come riconosciuto dalle sentenze. A me sembra che questa destra sia disposta a ignorare che i figli delle coppie omogenitoriali esistano. Invece di prendere una posizione, preferiscono la giungla normativa».
La circolare del Viminale sullo stop alle trascrizioni si rifà però proprio a una sentenza della Cassazione.
«Quella sentenza dice che c`è un vuoto normativo. Quindi bisogna regolamentare la situazione con una legge. Che poi è il nostro dovere di politici e legislatori. Noi li sollecitiamo: apriamo la discussione. Purtroppo questa destra non è pronta a garantire a tutti gli stessi diritti».


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