Sul post alluvione in Emilia Romagna “il governo mantenga gli impegni che in plurime sfilate ha sempre rappresentato in quel territorio. Mi riferisco all’annosa quesitone dei beni mobili”, ha detto il senatore
del Pd, Daniele Manca, nel corso di una conferenza stampa, in Senato, di presentazione degli emendamenti delle opposizioni al decreto Ricostruzione. Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, “aveva inviato a tutti i parlamentari un appello per farci carico sui beni mobili di modificare il decreto perche’ il tetto dei 6.000 euro e’ una presa in giro”, infatti “l’alluvione quando non demolisce le abitazioni demolisce i beni mobili presenti all’interno”, ha aggiunto. Occorre “alzare quel tetto a 30 mila euro. Abbiamo presentato questa proposta accogliendo l’appello del sindaco di Ravenna, ci auguriamo che nel dibattito ci sia la disponibilita’ del governo e della maggioranza”, ha proseguito Manca per poi chiarire: “Abbiamo messo coperture che a nostro avviso possono utilizzare fondi gia’ esistenti se vogliamo evitare che si continui la litania dell’articolo 81”.
“E’ un’istigazione a delinquere. Immaginare che per una calamità già accaduta e considerata tra le più gravi e grandi del 2023 si possa usare il meccanismo assicurativo, per non rispondere agli impegni presi con i cittadini e con le imprese, è qualcosa che non è dignitoso della credibilità di un governo e di una maggioranza”. Lo ha detto Daniele Manca, capogruppo del Pd nella Commissione Bilancio nel corso della conferenza stampa delle opposizioni sugli emendamenti al dl ricostruzioni con il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, commentando le dichiarazioni del ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, sulla necessità che le aziende si assicurino, per gestire le calamità naturali.
“Noi siamo pronti a discutere di tutto ma non c’è retroattività delle norme in questo paese – ha continuato Manca – Soprattutto non c’è retroattività possibile per le assicurazioni. Come opposizioni abbiamo presentato due proposte emendative al dl ricostruzioni per colmare le gravi lacune del decreto e far sì che siano mantenute le promesse che la Presidente del Consiglio e tutti i ministri in plurime sfilate hanno rappresentato ai cittadini appena colpiti dalle alluvioni del 2023 in Emilia Romagna. Lo abbiamo fatto per accogliere l’appello lanciato dal sindaco De Pascale in una lettera a tutti i senatori. Mi riferisco soprattutto al tetto del risarcimento sui beni mobili che a 6000 euro è una presa in giro e che va portato a 30 mila euro, e alle procedure che non ci sono. E’ una questione che attiene alla credibilità delle istituzioni, se non si mantengono gli impegni presi non si può chiedere neanche ai cittadini di andare a votare”.