“E’ chiaro che da ieri sera è finita la propaganda elettorale ed è cominciato il bagno di realtà del governo Meloni. Le relazioni tra i diversi partiti di maggioranza e quindi tra i suoi leader e la Premier sono destinate a inasprirsi e a diventare sempre più rissose, tanto da rendere necessarie prima una riunione per sottolineare che i quattrini non ci sono e quindi la legge di Bilancio sarà blindata e poi una nota per dire che va tutto bene. La verità purtroppo è scritta nero su bianco sui documenti che la maggioranza ha approvato ieri in Parlamento: una Nadef fragile fondata su privatizzazioni fantasma e con presupposti molto lacunosi e uno scostamento di bilancio davvero rilevante. Il deficit cresce, l’Italia non può concedersi il lusso di non attuare il Pnrr, ma il governo è in ritardo su tutto e ha già definanziato 16 miliardi di progetti. Ora, di fronte a una manovra lacrime e sangue, Meloni, Salvini e Tajani dovranno essere capaci di trasformare i loro parlamentari in truppa disposta a votare per diktat e a dimenticare la tante, troppe, promesse elettorali”. Lo dice il senatore Daniele Manca, capogruppo del Pd in Commissione Bilancio.


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