“Caro Cuperlo dov’è il talent?”In un partito, che prima si voleva come una ditta o una falange, e che oggi invece si immagina come una sorta di tribuna politica?”.
Se lo chiede il senatore del Pd Andrea Marcucci nel suo post pubblicato sull’Huffinghton Post.
“Cos’è altro infatti un partito che ha sostenuto e votato in Parlamento per ben 6 volte la riforma costituzionale- prosegue Marcucci- e che finalmente arrivato al referendum costituzionale decide di dare cittadinanza alle ragioni del No? Un partito che è per il Sì ma anche per il No? Un partito che non decide, che contraddice se stesso, che lede in questo modo il senso stesso di appartenenza, di comunità. È lecito dissentire -aggiunge il parlamentare del Pd – per carità, ma elevare il dissenso allo stesso rango della decisione assunta (per ben 6 volte, ripeto) è solo un insano, pazzesco, lunare “tafazzismo”.

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