“Nelle scorse settimane il Parlamento ha approvato una legge non solo importante ma decisiva per mettere in atto un percorso di crescita e sviluppo dell’economia, soprattutto nella drammatica fase che stiamo affrontando dovuta alla diffusione dell’epidemia con un crollo del Pil senza precedenti. La Legge Semplificazione è, infatti, uno strumento normativo fondamentale che potrà davvero dare una svolta agli investimenti nel nostro Paese, soprattutto, per ciò che riguarda le opere pubbliche. Ed è per questo che assisto con grande sorpresa e preoccupazione all’assoluta inconsapevolezza o sottovalutazione, frutto di una conoscenza insufficiente delle norme, dell’efficacia di questa legge”. Lo dice il senatore del Pd Salvatore Margiotta, sottosegretario al Mit. . “Non ritengo una giustificazione – prosegue Margiotta – il fatto che si tratti di norme recentemente approvate perché la gravità del momento e la paralisi del settore degli investimenti pubblici e privati, richiederebbero ben altra prontezza di riflessi.
In tal senso è urgente che le istituzioni, gli amministratori, i dirigenti di ogni livello, compresi i funzionari ministeriali, le imprese, i professionisti, capiscano rapidamente che molte delle cose che continuano a chiedere nella legge ci sono già. Sarebbe sufficiente applicarla poiché contiene misure utili che agiscono e impattano in modo significativo sulle procedure di aggiudicazione, le procedure autorizzative, la VIA, i contenziosi, la sospensione dei lavori, il blocco della firma, solo per citare alcuni esempi. Deve essere chiaro a tutti che il combinato disposto tra le ingenti risorse a disposizione e lo strumento normativo per spenderle più rapidamente, può far davvero ripartire l’economia. Ma ciò evidentemente non può accadere se i protagonisti degli investimenti in opere pubbliche non studiano la legge e la applicano. Serve uno sforzo collettivo altrimenti continueremo ad ascoltare litanie sui ritardi, come se la legge non esistesse, ed avessimo tutti perso tempo a scriverla ed approvarla in Parlamento. Oggi gli strumenti ci sono. Oggi il quadro è profondamente cambiato e l’inerzia non è più giustificabile, tollerata o tollerabile. Serve un nuovo protagonismo per rilanciare il Paese”.


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