“Nel corso dell’esame del Def ho sottolineato in Commissione Lavori Pubblici la gravità di alcune scelte che evidenziano drammaticamente la totale assenza di qualsiasi progetto per il futuro del Paese. Le grandi opere infrastrutturali sono ferme fino a data da destinarsi e cioè fino al termine della fantomatica analisi costi-benefici che, peraltro, esiste già da 30 anni è che è soltanto lo strumento usato per mascherare i contrasti interni tra la Lega e M5S”. Lo dice il senatore Salvatore Margiotta, capogruppo del Pd nella Commissione Lavori pubblici.
“Nel frattempo – prosegue Margiotta – si fa carta straccia di accordi sottoscritti con le imprese e gli altri Paesi che hanno già finanziato quelle opere, mettendo in pericolo anche molti posti di lavoro. Questo è un durissimo colpo alla nostra credibilità perché dimostriamo di non rispettare gli impegni.
E, infine, condannano il Mezzogiorno all’oblio, decidendo di destinare le risorse chieste in prestito per un reddito scollegato da qualsiasi occupazione. Il Sud ha bisogno di lavoro e sviluppo e non di mancette e sussidi. Il governo pensa davvero che con queste scelte scellerate darà certezze a chi deve investire sul nostro Paese comprare il nostro debito?”.