“Ho condiviso l’analisi del Presidente di Ance, Gabriele Buia che oggi -nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione- ha sottolineato la necessità di non bloccare le opere pubbliche già finanziate. A maggior ragione, in un Paese dove esiste ancora un deficit infrastrutturale che va colmato e un settore che mostra evidenti segni di crisi dal punto di vista occupazionale e finanziario. Lo dichiara in una nota il capogruppo PD in commissione lavori pubblici, senatore Salvatore Margiotta.
Quello del presidente Ance è il grido di dolore che un governo serio dovrebbe raccogliere senza esitazioni: in mancanza investimenti il Pil non può crescere e il Paese arranca. In questo senso, è del tutto evidente come l’ulteriore riproposizione delle ennesime analisi costi benefici -ribadita nel DEF- sia solo un ostacolo che ritarda l’implementazione delle opere già programmate, spesso finanziate ed iniziate (il solo terzo valico ha un grado di realizzazione pari al 31%). Il Vicepremier Salvini, intervenuto oggi, a parole sembra condividere questa necessità. Tuttavia, alle affermazioni di principio strappa applauso -per la veritá molto deboli perché gli imprenditori seri non si lasciano incantare dagli imbonitori- non seguono i fatti. Il governo, infatti, ha deciso di spendere soldi in deficit non per investire sul futuro del Paese ma per elargire sussidi a pioggia che non produrranno crescita e lavoro.
Se, per Salvini, la decrescita infelice non è il programma di governo, dimostri con azioni concrete la volontà di investire sul comparto altrimenti, le sue parole rimarranno agli atti come spot vuoti e ipocriti. Per ora, sullo sviluppo infrastrutturale del Paese ha deciso esclusivamente il suo socio e collega Di Maio. E ha bloccato tutto”.