“Il diritto alla conoscenza riguarda il futuro di tutti noi: è in gioco il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche” ha dichiarato il senatore Gianni Marilotti,componente della Delegazione italiana presso l’APCE, intervenendo nella Plenaria di Strasburgo nell’ambito dell’esame del rapporto “Il controllo della comunicazione online: una minaccia al pluralismo dei media, alla libertà di informazione e alla dignità umana” da parte dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Ricordando il rapporto del senatore Rampi Libertà dei media, fiducia pubblica e diritto alla conoscenza”, approvato lo scorso anno dall’APCE, e le conclusioni della Commissione Chlicot del 2016 sull’intervento in Iraq, definito affrettato, sanguinoso e destabilizzante, ha sottolineato che mentre “da un lato vi è chi, come Julian Assange, rischia l’ergastolo per aver fatto conoscere decisioni e fatti tragici, dall’altro vi è chi non corre rischio alcuno nonostante abbia mentito, ingannato, distrutto e destabilizzato paesi, e non ultimo il funzionamento e il prestigio della democrazia parlamentare”.

Del resto 37 parlamentari dell’Assemblea avevano sottoscritto nel gennaio 2020 una dichiarazione che chiedeva alle istituzioni del CdE e degli stati membri di monitorare la difesa dei diritti di Assange in linea con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Per ribadire questi contenuti il parlamentare italiano ha presentato 3 emendamenti al rapporto all’esame dell’Assemblea di Strasburgo .


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