Il senatore Andrea Martella,
segretario veneto del Partito democratico, ha depositato
un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio,
per chiedere “quando termineranno i lavori per la
realizzazione dell’Istituto Penitenziario Minorile di
Rovigo, e quali altre misure il Ministro intenda adottare
nell’ambito delle proprie competenze, al fine di risolvere
le problematiche legate al sovraffollamento e alla carenza
cronica di personale che affliggono il nostro sistema
penitenziario, impedendo di fatto un corretto espletamento
del principio costituzionale in materia di funzione
rieducativa della pena detentiva”. Nel documento, Martella
ha inoltre ricordato una precedente interrogazione che ha
presentato in merito all’Istituto Penale Minorile di
Treviso. “La struttura – ha ricordato il senatore – non si
presenta come un edificio progettato a tal scopo e infatti
la principale criticita’ dell’istituto penale minorile e’
l’inadeguatezza e la carenza di spazi. A Treviso, infatti,
sono ospitati venti minori, quando la capienza prevista e’
di soli dodici posti e la cronica carenza di personale rende
la situazione ancora piu’ critica”. “L’impegno e la
professionalita’ degli operatori presenti non possono
colmare le oggettive lacune strutturali rilevate anche nel
corso dell’ultima visita effettuata”. ha aggiunto Martella.
“Alla luce dei terribili
avvenimenti verificatisi all’interno dell’Ipm Cesare
Beccaria di Milano – ha aggiunto – appare quanto mai
indispensabile ricondurre l’esecuzione della pena, con
particolare riferimento a quella minorile, ad un livello
adeguato agli standard dei paesi democratici, nel rispetto
dei principi costituzionali e di quelli europei e
sovranazionali volti al pieno recupero e reinserimento
sociale del condannato, garantendo altresi’ che la
detenzione avvenga nel pieno rispetto dei diritti umani”.
“Chiediamo – ha concluso Martella- di mantenere alta
l’attenzione delle istituzioni sulle condizioni di
detenzione, in particolare dei minori», afferma Martella,
«perche’ sono il termometro esatto del grado di civilta’ di
una societa’ e perche’, come ha sottolineato domenica,
proprio da Venezia, il toccante appello di Papa Francesco,
le istituzioni non neghino a nessuno la doverosa dignita’
umana”.


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