Testo integrale dell’intervento in aula

I senatori del Partito Democratico presenteranno oggi stesso un atto formale di solidarietà alla Ministro Cecile Kyenge.
Consideriamo, infatti, molto gravi le espressioni che il senatore Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato, le ha rivolto e riteniamo che lo stesso senatore Calderoli abbia sbagliato a definirle in una intervista una ‘battuta infelice’.
Un insulto razzista è cosa ben diversa da una ‘battuta infelice’.

Egualmente il senatore Calderoli non può sostenere d’essere Vice Presidente quando sta al Senato e non esserlo più in tutte le altre sedi nelle quali parla e fa politica.

Quando un Vice Presidente del Senato insulta gravemente un Ministro della Repubblica sussistono evidenti ragioni per chiedergli di rassegnare le dimissioni.
Questo gli chiedono i senatori del Partito Democratico.

Nella passata legislatura, in virtù del Regolamento del Senato, la Vice Presidente Rosi Mauro rimase al suo posto nonostante la richiesta di dimissioni le fosse stata rivolta da gran parte dei Gruppi e anche dal suo stesso Partito.

Il senatore Calderoli deve riflettere su quanto la mancanza della previsione regolamentare di una sanzione di sfiducia nei confronti dei Vice Presidenti li carichi di maggiori responsabilità e li obblighi a tenere comportamenti consoni alla loro carica.

La frase di Roberto Calderoli nei confronti della Ministro Kienge non può essere considerata una polemica politica, non contiene una valutazione istituzionale e nemmeno un giudizio di merito nei confronti dell’azione di un Ministro la cui politica sullo jus soli noi condividiamo pienamente e chiediamo che diventi al più presto legge dello Stato.

Quella frase è solo un insulto razzista, la cui volgarità è molto più grave perchè rivolto contro una donna..

In nessun altro Paese d’Europa un Vice Presidente del Senato potrebbe usare espressioni simili rivolgendosi a un Ministro o a un cittadino senza essere sanzionato, in alcuni Paesi anche penalmente.

Signori Senatori, questi episodi alimentano il distacco crescente nei confronti della politica.

Né si stupisca la Lega Nord per la perdita progressiva di consensi elettorali.
Gli italiani non ne possono più di insulti, urla, volgarità, trabocchetti e manovre destabilizzanti.

Pochi giorni fa nell’Aula del Senato ho apprezzato il senatore Calderoli per la capacità con la quale aveva esercitato il suo turno di presidenza.
Lo ricordo per sottolineare l’assenza di qualsiasi pregiudizio negativo nei suoi confronti.

La forte censura dei senatori del Partito democratico per l’ingiuria con cui si è rivolto alla Ministro Kyenge non ha, quindi, alcuna origine politica di parte.
Ma vogliamo che la politica sappia ritrovare credibilità e sappia farlo comportandosi con onore.

Per questi motivi chiediamo al senatore Calderoli di dimostrare di possedere, oltre all’abilità d’Aula, anche il necessario senso delle Istituzioni.

Gli chiediamo di rassegnare le dimissioni da Vice Presidente.

Il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati sono i luoghi della democrazia.
Il prestigio del Senato non sta nella bellezza delle mura di Palazzo Madama e dei velluti di quest’Aula.
Il prestigio del Senato lo determiniamo noi senatori col nostro comportamento dentro e fuori dall’Aula.

Ciascuno di noi, a partire da chi ricopre la carica di Vice Presidente, deve sentire su sé stesso la responsabilità della difesa dell’Istituzione di cui è pro-tempore componente.


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