Nel corso della seduta della seduta odierna dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, nella parte dedicata al question time, Simona Meloni, capogruppo regionale del Pd, ha interrogato la Giunta su quelle che definito le “gravi conseguenze sulle aziende fornitrici di dispositivi medici e sul funzionamento del servizio sanitario regionale derivanti dall’attuazione del payback introdotto dal Governo nazionale”. Illustrando l’atto in Aula, Meloni – è detto in un comunicato della Regione – ha detto che “serve intervenire subito sul fronte del payback sanitario, che rischia di mettere in ginocchio il settore delle aziende produttrici di dispositivi medici. La Giunta regionale dovrebbe agire nei confronti del Governo nazionale, affinché il decreto venga revocato quanto prima. I fornitori privati di dispositivi medici svolgono un ruolo fondamentale e in Umbria sono circa 1200. con il payback sono in difficoltà perché questo meccanismo prevede che, in caso di sforamento della spesa sanitaria effettuata dalle Regioni, le imprese fornitrici di dispositivi medici siano chiamate a coprire il 50 per cento delle spese in eccesso rispetto al tetto massimo stabilito dallo Stato. Un simile sistema di recupero però mette a rischio le imprese interessate, già duramente colpite dal rincaro dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Questa situazione potrebbe avere ripercussioni negative anche sulla salute pubblica, in quanto espone i cittadini a probabili e ulteriori disservizi nelle cure e nelle prestazioni sanitarie. Il 10 gennaio con un decreto legge il Governo ha prorogato il pagamento dal 31 gennaio al 30 aprile. Ma rimangono difficoltà e criticità legate al rischio di fallimento di numerose aziende”. L’assessore Luca Coletto ha risposto dicendo che “la Regione Umbria non può che dare attuazione alla legge nazionale, come stanno facendo tutte le altre regioni. Attualmente la Regione non può fare altro che adempiere alla norma e procedere alla riscossione di quanto dovuto dalle imprese. Altrimenti sarebbe un danno erariale. Il Governo ha prorogato al 30 aprile il pagamento ed è allo studio una possibile riduzione di quanto dovuto dalle imprese. Nella Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni tutte le regioni sono state molto critiche su questo provvedimento, proprio per le difficoltà che crea alle imprese coinvolte”. Nella sua replica Meloni ha detto di “capire che la Regione non possa fare nulla contro la legge, però queste aziende hanno già pagato le tasse su quanto gli si sta richiedendo. Mi auguro che si ascoltino le tante proteste che ci sono state e spero che in Conferenza Stato Regioni si continui a discutere di questo tema, altrimenti il rischio per molte aziende è di saltare. Bene la proroga al 30 aprile, mi auguro si possa arrivare ad un compromesso per tutelare aziende che spesso sono storiche e fondamentali per i territori in cui operano”.


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