‘A poche ore dal primo atto del governo Renzi, arrivano moniti e raccomandazioni da Bruxelles e Francoforte. Certo sarà una coincidenza, ma questo mi spinge a porre qualche domanda al segretario del Pd. Mi chiedo, in primis, con quali donne e quali uomini, il Partito Democratico intende competere nelle elezioni europee del 25 maggio’. Lo scrive in una nota il senatore del Partito Democratico Corradino Mineo che poi continua: ‘Ma poi, diremo qualcosa sulla crisi ucraina che ha colto l’Europa totalmente impreparata dopo anni di retorica sull’apertura a Est? Tra l’altro bisogna affrontare e fronteggiare anche la polemica anti europea e anti euro nella quale si esercitano molte forze populiste e della destra’.
‘Vorrei sapere da Renzi – continua Mineo – se riteniamo che l’assenza di una gestione politica del processo di convergenza economica e monetaria, c’entri qualcosa nella disaffezione crescente verso l’Europa. E se sì, come intendiamo porvi rimedio. Il Partito Democratico sceglierà le sue candidate e i suoi candidati con il metodo delle primarie o sarà il segretario, tenuto conto della auto candidature e del peso delle correnti a fare le liste? Per molte regioni d’Italia, per la mia Sicilia in particolare, l’Europa è un interlocutore indispensabile, nel tentativo di costruire lavoro e creare sviluppo. Mi domando – conclude Mineo – come sia possibile che il Pd, a meno di 80 giorni dal voto, non abbia ancora aperto una discussione franca e aperta sul tema’.