‘Si discute, in queste ore, di bandiere e di simboli e di chi più li ami. Per quanto mi riguarda, ho fatto un modesto e personale atto di fiducia nel Pd, prendendo la tessera. Mi sono iscritto per la prima volta, pur non condividendo la politica delle “larghe intese”, che fa da cornice all’attuale alleanza di governo, né l’espropriazione del ruolo del Parlamento che tale politica consuma’. Lo afferma il senatore del Pd Corradino Mineo.

‘E mi sono iscritto in Sicilia, a Palermo – aggiunge – nonostante la stucchevole contesa tra partito e governo regionale, l’incomprensibile recupero di Vladimiro Crisafulli, dopo averlo escluso dalle liste e senza spiegare cosa nel frattempo sia cambiato, nonostante le tessere, comprate a pacchetti e non sempre pagate, e la necessità di rinviare i congressi di Catania e Trapani’.

‘Un atto temerario (prendere la tessera, e prenderla in Sicilia) – sottolinea – che si spiega con la convinzione che il Pd sia migliore dei suoi dirigenti. A cominciare dal Circolo Uguaglianza e Libertà, al quale ho aderito e dove si respira un’aria diversa. Un circolo composto da studenti ed ex studenti, impegnati da anni nella costruzione del partito, eppure fuori dalla logica delle cordate, dell’occupazione del potere, di chi grida contro la mafia e poi dimentica come la questione morale sia anzitutto questione politica’.

‘Con questi giovani palermitani – conclude Mineo – vorrei combattere la sfiducia, così diffusa e così motivata in Sicilia. E tuttavia colpevole, ai nostri occhi, di lasciare che le cose restino come sono’.