Da mesi, ogni volta che si sollecita la destra di governo ad affrontare l’emergenza abitativa e a considerare una priorità la risposta al diffuso bisogno di casa, il ministro competente rimanda tutto a un “piano casa” a cui starebbe lavorando.

Di fronte a una situazione che vede oltre 600mila famiglie in lista per una casa popolare, il caro affitti nelle grandi città che costringe a sopportare costi insostenibili per chi ha un reddito da lavoro dipendente e domande come quelle degli studenti fuori sede o delle giovani coppie che non trovano risposte, è chiaro che servirebbero politiche e investimenti pubblici. Ben venga, quindi, un “piano casa” che metta soldi e idee per realizzare edilizia sociale, calmierare e incentivare gli affitti, rigenerare ciò che è degradato o in disuso per ricavare alloggi sostenibili senza ulteriore consumo di suolo.

Purtroppo il ministro Salvini, rispondendo a una interrogazione fatta dalla sua Lega, ha spiegato in Parlamento che il suo “piano casa” non serve a trovare soluzioni abitative per chi ha bisogno, ma semplicemente a sanare le irregolarità e gli abusi edilizi, vedremo quali e come quando ci sarà un testo. Ma, ciò che appare chiaro già ora, è che quella di affrontare l’emergenza abitativa non solo non è una priorità per il governo Meloni ma non sta neanche nella sua agenda. La scelta di azzerare il Fondo Sostegno Affitti e per la Morosità Incolpevole, fatta nelle due Leggi di Bilancio, era già un indizio evidente della mancanza di volontà di aiutare chi ha bisogno a non perdere l’abitazione, ma pensare un “piano casa” in cui il tema della garanzia di un diritto fondamentale come quello alla casa non viene neppure sfiorato è la conferma che siamo di fronte ad un esecutivo che sceglie di non occuparsi della vita concreta di chi ha più bisogno dell’intervento pubblico.

È paradossale, ma la dice lunga sulla vera natura di questo Governo che nella realtà sceglie sempre di sacrificare i più deboli. Definire “piano casa” uno strumento che non prevede un euro di investimento e si occupa solo delle proprietà immobiliari significa chiarire che creare le condizioni per dare casa a chi non ce l’ha, non interessa. Dire che la casa è sacra, come fa il presidente del Consiglio sottolineando la volontà di difendere la proprietà, è giusto ma occuparsi solo di questo, senza preoccuparsi di chi la casa non ce l’ha e fatica a trovarla e a pagare l’affitto, conferma nei fatti l’indifferenza del governo verso i bisogni dei più poveri e dei più deboli.


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