Fondi per la riconversione green – 22 miliardi fino al 2035 – per accompagnare imprese e lavoratori, sostegni alla crescita, sanità e congedo paritario, salario minimo e piano casa. La mole di oltre 1000 emendamenti alla manovra dal Pd spazia a 360 gradi e offre la ‘visione’ dem per il Paese “alternativa a quella del governo”. La Direzione Pd di oggi è stata dedicata principalmente alla legge di bilancio nella introduzione della segretaria Elly Schlein e poi nella relazione del responsabile Economia, Antonio Misiani. Nelle proposte Pd “c’è il senso di una strada alternativa politica, economica e sociale. Ed è sulla base di queste proposte -ha detto Misiani- che noi daremo battaglia, per quanto possibile, in Parlamento e soprattuto nel Paese per affermare che è possibile e necessario che l’Italia imbocchi una via diversa dal punto di vista economico e sociale”. Sulla transizione green i dem guardano all’Ue perchè, spiega Misiani, si tratta di “una materia che si incrocia su quanto si va decidendo a livello europeo” e sulla quale “la destra in Europa fa muro e in Italia non fa nulla”. L’obiettivo Pd è quello di trovare “un punto di equilibrio” tra la difesa del clima e “la salvaguardia del tessuto produttivo”. Di qui la proposta di “incentivi per il fotovoltaico sui tetti, il voucher per la digitalizzazione delle Pmi e un grande fondo da 22 miliardi di euro per accompagnare le imprese nella transizione ecologica” con l’istituzione “di una cassa integrazione speciale per accompagnare lavoratrici e lavoratori in questi settori”.
Per quanto riguarda i redditi e caro vita, il Pd spinge per “incentivare il rinnovo dei contratti nazionali collettivi scaduti. Riproponiamo alcune misure contro il caro vita -dice Misiani- come la proroga del regime di tutela delle bollette di luce e gas, il rifinanziamento del bonus per il trasporto pubblico che la destra ha indebolito, rendendo gratuito per gli studenti gli abbonamenti fino a una determinata soglia Isee”. C’è ovviamente anche il salario minimo su cui sono stati presentati emendamenti unitari delle opposizioni. Così come sulla sanità su cui sono stati depositati tre emendamenti sottoscritti da tutti tranne che da Azione: “In rapporto al Pil la spesa diminuisce e va al di sotto del quinquennio pre pandemia. Questo è il vero dato di fondo e la nostra proposta, condivisa con le altre opposizioni, è di prevedere uno stanziamento aggiuntivo di 4 miliardi di euro per il 2024. Questo aumenterebbe il livello della spesa sanitaria almeno nel 2023”. A cui si aggiungono risorse per la non auto sufficienza e per la disabilità: “Sono riusciti a ridurre le risorse anche su questo”. Ed ancora le pensioni. Dice Misiani: “Il governo che doveva abolire la Fornero fa un passo indietro sulla flessibilità mirata”, vedi Opzione Donna. Quindi un “grande piano casa” da finanziare usando “i 12 miliardi che il governo stanzia per il ponte di Messina”. Il Pd poi critica il piano di privatizzazioni del governo che servirebbe “per fare cassa e per ridurre, sia pur di poco il debito. Ma fare cassa svendendo il patrimonio e le partecipazioni pubbliche -sottolinea ancora Misiani- espone l’Italia a un rischio di indebolimento del ruolo dello Stato. E’ esattamente l’opposto di quanto stanno facendo gli altri Paesi europei”.