Spiace non trovarlo nell’emendamento Esposito
‘Mi dispiace di non trovare nemmeno una riga – se invece di 33 le righe fossero state 35, il Pulitzer sarebbe stato assegnato lo stesso all’emendamento del senatore Esposito – sulla normazione dei conflitti d’interesse dei parlamentari che sono azionisti di società partecipate dallo Stato, ovvero che operano in regime di concessione da parte dello Stato. Eppure, era un cavallo di battaglia del PD, mi pare di ricordare, ma forse mi sbaglio’. Così Massimo Mucchetti, intervenuto oggi in aula, per segnalare il suo voto in dissenso sull’emendamento Esposito sull’Italicum.

‘Come mai ce lo stiamo dimenticando? – continua il presidente della commissione Industria di Palazzo Madama – Forse perché, come ha detto giustamente il senatore Tremonti per primo ieri e come tanti hanno ribadito poi, c’è una nuova maggioranza e questa nuova maggioranza è oggi emersa plasticamente. Quello che si sono detti Berlusconi ed il Presidente del Consiglio lo sanno loro – aggiunge l’ex vicedirettore del Corriere della Sera – ma l’agenda della politica, che non è misteriosa ma è pubblica, prevede tra poco le votazioni per la Presidenza della Repubblica e, successivamente, la ripresa del decreto fiscale, che può consentire la cancellazione, ove si facesse quello che è stato preannunciato, delle pene accessorie, non soltanto dei servizi sociali, che sono state inflitte a Berlusconi e sulle quali il Gruppo al quale appartengo, non più tardi di qualche mese fa, usava essere estremamente duro, senza nessuna concessione all’avversario politico. Lo dico adesso, perché poi vedremo dopo che cosa accadrà. Mi domando cosa accadrà, appunto, nelle elezioni per la Presidenza della Repubblica. Mi domando cosa accadrà nel decreto di attuazione della delega fiscale, quali scambi ci possono essere nel chiuso di quattro mura’, conclude il senatore Mucchetti.


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