La battaglia del senatore Dem Tommaso Nannicini ha un nome: Decreto Crescita, decreto che “interrompe gli investimenti nei settori giovanili e il passaggio di calciatori italiani dalle serie minori ai massimi campionati” spiega Nannicini, in un’intervista al Corriere dello Sport. “I club – sottolinea nell’intervista – puntano sugli stranieri per risparmiare sulle tasse. Non ci si può ricordare dei giovani solo quando servono per fare le plusvalenze”. Per questo motivo Nannicini ha presentato un emendamento per modificare il decreto al Decreto Sostegni-ter “aggiungendo un compromesso, visto che c’è stata una forte opposizione da parte di alcune forze del centrodestra e la commissione finanze decise di non votarlo. Ho proposto di mantenere il vantaggio fiscale solo per i campionissimi, ovvero gli sportivi professionisti con un ingaggio molto alto. Ho proposto in prima battuta di fissarlo a 2 milioni di reddito da lavoro dichiarato. Ora – prosegue – serve la quadra all’interno della maggioranza. È anche vero, però, che la normativa ha reso le italiane più competitive sulla scena internazionale però tutta questa competitività sul mercato non trova riscontri nei risultati. E’ giusto – aggiunge in conclusione Nannicini – che la politica aiuti un settore così importante per il Paese, ma dall’altra parte ci deve essere la volontà di programmare e di avviare una sostenibilità che abbracci l’intera filiera. Il calcio femminile, il cui passaggio al professionismo è stato accompagnato da un altro mio emendamento, ne è un esempio. L’approccio di Gravina è giusto. Per essere credibile il calcio deve mostrare comportamenti logici e coerenti”. (Com/Mar/ Dire) 20:02 05-02-22 NNNN


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