Una conferenza internazionale che si inserisce nel solco della diplomazia parlamentare, come la nascita dell’Intergruppo di amicizia Italia – Kurdistan Iracheno presentato oggi a Palazzo Madama dai parlamentari del Partito democratico, il senatore Alessandro Maran e l’onorevole Giuseppe Romanini. Questo in sintesi il cuore dell’incontro su “Destino dei curdi e dei popoli vicini dell’Europa” promosso dal vicepresidente del Gruppo a Palazzo Madama del Partito democratico Alessandro Maran e dall’Istituto internazionale di cultura curda al quale ha preso parte anche la vicepresidente della Camera Marina Sereni.
L’intergruppo, presieduto dall’onorevole Romanini, ha già raccolto 41 adesioni fra deputati e senatori, gettando le basi per una cooperazione politica fra queste due realtà.
“L’iniziativa di oggi è finalizzata a sensibilizzare la politica italiana sulla questione curda e favorire l’unione dei curdi su un unico fronte di intenti – ha sottolineato il senatore Maran – Partendo dalla sconfitta dell’Isis a Kobane, che ha dimostrato come il gruppo terroristico possa essere sconfitta militarmente, tengo a evidenziare come la battaglia contro lo Stato islamico vada affrontata soprattutto culturalmente. Da non sottovalutare. poi. la presenza di donne curde nella forza che si contrappone all’Is e la ritrovata coesione tra i curdi, che rappresentano l’unica realtà laica in Medio Oriente e sono molto più vicini all’Europa che al mondo musulmano”.
“Con questa iniziativa rafforziamo il sostegno già attivato da parte dell’Italia in Iraq – ha detto Romanini – L’Intergruppo è una iniziativa finalizzata alla crescita delle relazioni economiche, sociali e culturali con il Kurdistan Iracheno che in quell’area, in continua evoluzione, costituisce un elemento di stabilità. E’ un popolo che vive in pace e nel rispetto reciproco, che ospita più di 1 milione di profughi e che riteniamo vada salvaguardato. In quella terra è in gioco la vita di migliaia di persone e le donne e gli uomini di questo popolo hanno saputo resistere con la lotta al Califfato Daesh. Kobane rappresenta per tutti il simbolo per la libertà così come le battaglie a Siniar e Mosul”.
“Il fronte democratico dei curdi può essere la chiave di volta del contrasto al terrorismo – ha affermato Mala Baxtiar, leader dell’Unione Patriottica del Kurdistan iracheno, il quale ha aggiunto che il “Kurdistan iracheno è pronto a condividere con l’Italia una nuova gestione delle sue risorse economiche e finanziarie, ma serve da parte del governo e del Parlamento di Roma un progetto concreto”.


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