“La Commissione europea, dopo una lunga istruttoria che per la prima volta ha applicato il Digital Markets Act (DMA), ha multato le piattaforme digitali di Meta e Apple, per violazione delle fattispecie indentificate nel DMA. Ciò ha due meriti: da un lato, dimostra che l’applicazione del diritto europeo non si lascia influenzare dalle pressioni politiche dell’amministrazione Trump in favore delle piattaforme digitali i cui servizi in Europa generano un disavanzo commerciale per l’Europa di ben 100 miliardi di euro, ignorato dalle formule fantasiose dei dazi di Trump; dall’altro lato, segna una prima importante applicazione del DMA che individua per i cosiddetti gatekeepers digitali precise regole comportamentali che derivano da precedenti e cristallizzate violazioni antitrust. In particolare, ad Apple viene contestata la violazione del divieto del cosiddetto “self-preferencing” (in passato già contestato ad altre piattaforme) che induce gli utenti a scegliere in automatico servizi proposti dalla piattaforma rispetto ad altre opzioni disponibili sul mercato. A Meta viene contestata l’opzione di opt-out rispetto alla scelta di servizi gratuiti, ma con pubblicità, e servizi a pagamento. Tema peraltro in contrasto anche con il Digital Services Act in relazione allo sfruttamento dei dati e alla costruzione della profilazione degli utenti a fini pubblicitari. In entrambi i casi il tema è la limitazione della libera scelta consapevole dei consumatori in contesti caratterizzati da forti effetti di rete, inerzia dei consumatori, trasparenza e immediatezza delle opzioni disponibili. Non si tratta di incidere su modelli di business né tanto meno di imporre barriere non tariffarie, ma di rispetto dei diritti dei consumatori e di tutela della concorrenza, Qui, in Europa, funziona così”. Così in una nota il Sen. Antonio Nicita, Vice Presidente del Gruppo PD.
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